Aquileia Film festival: al via il 23 luglio la decima edizione

Quattro serate di cinema, archeologia, arte e grandi divulgatori scientifici. Chiusura venerdì 26 luglio con Alberto Angela, da anni grande amico del festival

Ritorna dal 23 al 26 luglio l’Aquileia Film Festival, rassegna di cinema arte e archeologia, organizzata dalla Fondazione Aquileia in collaborazione con Archeologia Viva e Firenze Archeofilm, giunta quest’anno alla sua decima edizione. Il format è quello ormai rodato: quattro serate in cui cinema, archeologia, arte e grandi divulgatori scientifici, intervistati da Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva, animano la cittadina friulana sito Unesco che quest’anno celebra i 2.200 anni dalla sua fondazione.

La splendida piazza della Basilica dei Patriarchi ogni sera dalle 21, con ingresso libero, si trasforma in sala cinematografica a cielo aperto e il pubblico è chiamato a scegliere il vincitore del Premio Aquileia, un mosaico realizzato dalla Scuola Mosaicisti del Friuli, tra i film in concorso, scelti tra il meglio della produzione cinematografica internazionale a tema archeologico e storico.

PROGRAMMA COMPLETO

Martedì 23 luglio 2019 / ore 21

Anteprima Aquileia Film Festival
"Tintoretto. Un ribelle a Venezia"
Proiezione in collaborazione con Sky Arte, Nexo Digital
Fuori concorso
Nazione: Italia
Regia: Giuseppe Domingo Romano
Durata: 95'
Anno di produzione: 2019
Produzione: Sky Arts Productions Hub
Ideato e scritto da Melania G. Mazzucco
Voce narrante: Stefano Accorsi
Distribuito da Nexo Digital
Lingua: Italiano

Ripercorrendo la vita del pittore, un artista spregiudicato e inquieto caratterizzato da un’infinita voglia di indipendenza e un amore assoluto per la libertà, Tintoretto. Un Ribelle a Venezia delinea tratti della Venezia del 1500, un secolo culturalmente rigoglioso che vede tra i suoi protagonisti altri due giganti della pittura come Tiziano e Veronese, eterni rivali di Tintoretto in un’epoca in cui la Serenissima conferma il suo dominio marittimo diventando uno dei porti mercantili più potenti d’Europa e affronta la drammatica peste del 1575-77, che stermina gran parte della popolazione lasciando un segno indelebile nella Laguna. Proprio durante la peste, in una Venezia deserta, cupa e spettrale, con i cadaveri degli appestati lungo i canali, Tintoretto rimarrà in città per continuare la sua più grande opera: il ciclo di dipinti della Scuola Grande di San Rocco, una serie di teleri che coprono i soffitti e le pareti dell’edificio della confraternita. Nessuno all’epoca, nemmeno Michelangelo nella Cappella Sistina, vantava di aver firmato ogni dipinto all’interno di un edificio.

Conversazione sulla diffusione dell’arte attraverso il grande cinema con Roberto Pisoni, direttore Sky Arte
a cura di Piero Pruneti


Mercoledì 24 luglio 2019 / ore 21

"Mesopotamia in memoriam. Appunti su un patrimonio violato"
Nazione: Italia
Regia: Alberto Castellani
Durata: 50’
Anno di produzione: 2019
Consulenza scientifica: Paolo Matthiae, Daniele Morandi Bonacossi, Paolo Brusasco, Franco D’Agostino
Produzione: MediaVenice Comunicazione Venezia
Lingua: italiano

Il film intende proporre un’indagine sul “passato” e sul “presente” della Mesopotamia e in particolare sulla grande stagione della nascita e dello sviluppo della cultura urbana in Iraq. Grazie al secolare apporto della ricerca archeologica emerge nella “terra tra i due fiumi” una lunga storia fatta di insediamenti e di figure entrate nel mito.

Conversazione con Paolo Matthiae, archeologo, accademico e orientalista
a cura di Piero Pruneti

"Creta, il mito del Labirinto"
"Crète, le mythe du Labyrinthe"
Nazione: Francia
Regia: Mikael Lefrançois, Agnès Molia
Durata: 26’
Anno di produzione: 2018
Consulenza scientifica: Peter Eeckhout
Produzione: Tournez S’il Vous Plait Productions
Lingua: francese
Sottotitoli: italiano

Creta, tra il 3000 e il 1400 a.C., fu la culla della prima grande civiltà del mondo greco: la civiltà minoica. Primo popolo europeo a padroneggiare la scrittura, hanno costruito sontuosi edifici dall'architettura complessa e monumentale. I miti greci sono stati a lungo sfruttati per spiegare queste strutture, fino ai recenti scavi che hanno infine portato alla decodificazione di questi edifici.


Giovedì 25 luglio 2019 / ore 21

"Oman, il tesoro di Mudhmar"
"Oman, le trésor de Mudhmar"
Nazione: Francia
Regia: Cédric Robion
Durata: 52’
Anno di produzione: 2017
Consulenza scientifica: Guillaume Gernez
Produzione: Blanche Guichou
Lingua: italiano

Un team di scienziati francesi sta conducendo importanti scavi in Oman. Il loro obiettivo è capire come gli abitanti di queste terre siano riusciti a prosperare in un ambiente così ostile, creando tecnologie innovative per la gestione dell’acqua. Il documentario segue l’équipe di giovani archeologi ai quali il deserto riserverà non poche sorprese nel corso di questa emozionante avventura archeologica nel cuore del Medio Oriente.

Conversazione con Marcello Barbanera, professore di Archeologia e storia dell'arte greca e romana e direttore del museo d’arte antica all'Università La Sapienza di Roma
a cura di Piero Pruneti

"Vivere tra le rovine"
"Living amid the ruins"
Nazione: Turchia
Regia: Isilay Gürsu
Durata: 14’
Anno di produzione: 2017
Consulenza scientifica: Lutgarde Vandeput, Isilay Gürsu
Produzione: British Institute at Ankara
Lingua: turco
Sottotitoli: italiano

Il film esamina la complessa relazione tra archeologia e società contemporanea, concentrandosi su come le comunità che abitano vicino ai siti archeologici siano influenzate dal contesto in cui vivono. Il cortometraggio conduce lo spettatore nell’antica regione della Pisidia, sulla catena montuosa del Tauro nel sud-ovest della Turchia.


Venerdì 26 luglio 2019 / ore 21

"Tutankhamon, i segreti del faraone: un re guerriero"
"Toutankhamon, les secrets du pharaon: un roi guerrier"
Nazione: Regno Unito
Regia: Stephen Mizelas
Durata: 50’
Anno di produzione: 2017
Produzione: Blink Films Production, con la partecipazione di France Télévisions / France 5, National Geographic, Channel 5, SBS-TV Australia
Lingua: italiano

Tutankhamon è uno degli ultimi faraoni della XVIII dinastia. Il suo favoloso tesoro, scoperto intatto quasi un secolo fa, ne ha fatto il faraone più famoso e più studiato della storia. Il corredo della sua tomba è una fonte inestimabile di informazioni sull’antico Egitto, ma anche su questo giovane re, il cui regno è ancora un mistero per gli archeologi. Chi era veramente? Un fragile re-bambino o un signore della guerra? Morì di malattia o venne ucciso in battaglia? Tre oggetti con cui il faraone riposa aiutano gli archeologi a rivelare il suo vero volto.

Conversazione con Alberto Angela
a cura di Piero Pruneti

****
Per informazioni: Tel. +39 349 0557187
erica.zanon@fondazioneaquileia.it
www.fondazioneaquileia.it
Facebook/ fondazioneaquileia
Instagram/ fondazioneaquileia

 
 
 

Sullo stesso tema