Aperture 41/18

Dalla crisi dell’umanesimo al post-umano: formazioni simboliche di una nuova speranza

Conferenza di Federico Vercellone

Le cause della crisi dell’umanesimo classico sono insite soprattutto nella frammentazione di quello che un tempo si era chiamato “umano”. L’idea di umano contempla una sorta di nudità ideale e simbolica dell’essere umano, il quale viene rivestito di “abiti simbolici”. Da questo punto di vista, il mondo globalizzato rappresenta uno stop all’umanesimo laddove abbiamo a che fare sempre più con corpi cyborg che – per esprimerci con un paradosso – non nascono nudi e sono sin dall’inizio segnati. Il simbolico ha oggi deposto le forme della trascendenza e assume sempre di più i lineamenti del corpo proprio come testimoniano lusso, pacemaker e tatuaggi. Quali sono le prospettive che si aprono in questo passaggio?

 

IL RELATORE

Federico Vercellone è ordinario di Estetica presso l’Università di Torino. Nell’ambito della sua produzione più recente, tradotta anche in inglese, tedesco e spagnolo, ricordiamo: “Oltre la bellezza” (Il Mulino, 2008), “Pensare per immagini” (con Olaf Breidbach; Bruno Mondadori, 2010), “Dopo la morte dell’arte” (Il Mulino, 2013), “Il futuro dell’immagine” (Il Mulino, 2017), “Simboli della fine” (Il Mulino, 2018).

L’incontro rientrava negli appuntamenti ‘Aperture 2018’, iniziativa coordinata dai proff. Francesco Nazzi e Angelo Vianello: martedì 10 aprile 2018, Aula Pasolini di Palazzo di Toppo Wassermann, Udine, via Gemona 92. Evento organizzato dall’Università di Udine, in collaborazione con il Comune di Udine e il sostegno della Fondazione Friuli.

L’immagine riprodotta è tratta da https://wallpapersin4k.net/.

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