Il braccio armato dell’Inquisizione: tolleranza e intolleranza all’inizio della modernità

Lectio Magistralis di Adriano Prosperi

Jean-Paul Larens ‘Les hommes du Saint Office’

 L'anno della scoperta dell'America, il 1492, si è fissato stabilmente nel racconto europeo come data d'inizio della modernità. Ma uno sguardo più attento permette di scoprire che in quell'anno, insieme all'alterità umana del selvaggio, altre figure di "diversi" entrarono nella costruzione del modello di statualità giuridica spagnola: l'ebreo, il musulmano, l'eretico.

La cancellazione delle differenze religiose, per secoli caratteristiche dell'area iberica e fonte di ricchezza della sua cultura, ebbe il suo segno decisivo nell'espulsione in massa degli ebrei da parte di un potere statale garante della purezza religiosa del popolo, grazie al tribunale ecclesiastico della Suprema Inquisizione. Fu in questo contesto che l'antigiudaismo cristiano, forma tradizionale di intolleranza religiosa, si trasformò per la prima volta in antisemitismo razziale.
 
Adriano Prosperi è professore emerito di Storia moderna alla Normale di Pisa. Tra le sue opere più recenti: Eresie e Devozioni. La religione italiana in età moderna, in 3 vol. (Storia e letteratura 2010); Il seme dell'intolleranza (Laterza 2011); Delitto e perdono (Einaudi 2013).

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