Appuntamento online mercoledì 2 dicembre alle ore 18

La poesia di Paul Celan, a cent’anni dalla nascita

Seconda serata nell’ambito del ciclo dedicato al poeta rumeno e allo scrittore austriaco Stefan Zweig

Paul Celan (foto di Gisèle Celan-Lestrange, S. Fischer Verlag GmbH)
Di Paul Celan, fra i più grandi poeti del Novecento, ricorrono nel 2020 i cent’anni dalla nascita, il 23 novembre, e i cinquant’anni dalla morte. A lui sono dedicate una lettura guidata attraverso le sue poesie e una conferenza, organizzate nell’ambito del ciclo su Stefan Zweig e Paul Celan, dall’Associazione Biblioteca Austriaca in collaborazione con il Dipartimento di Lingue e letterature, comunicazione, formazione e società (DiIl) dell’Università di Udine e il Forum Austriaco di Cultura di Milano. L’appuntamento è per mercoledì 2 dicembre dalle ore 18. L‘attore Paolo Fagiolo reciterà alcune delle poesie più famose di Celan, che saranno introdotte e commentate da Elena Polledri, docente di letteratura tedesca e austriaca del Dill e vicepresidente dell’Associazione Biblioteca Austriaca. Per partecipare: https://tinyurl.com/y6dhh8hq.

«Figlio di un'Europa lacerata dalla guerra e dalla Shoah – ricorda Elena Polledri - Paul Celan proveniva da Czernowitz, in Bucovina, appartenente a una minoranza ebrea di lingua tedesca, trucidata dai nazisti. Perse i genitori in un campo di concentramento e trascorse due anni ai lavori forzati. Dopo la guerra fuggito prima a Vienna trascorrerà poi tutta la sua vita a Parigi. Con la sua poesia diede una voce alle vittime della Shoah. Noto al grande pubblico per la sua celebre Fuga di morte, elogiata ma anche aspramente criticata per avere osato contraddire il motto di Adorno per cui "scrivere una poesia dopo Auschwitz è un atto di barbarie", Celan fu un poeta che visse tra le lingue e tra le letterature. Grande traduttore dal russo, dal francese, dall’inglese, dal rumeno e anche dall'italiano (Ungaretti) la sua opera è soprattutto e fino alla fine memoria, ma in virtù del pluralismo culturale e linguistico che incarna anche esempio ed esortazione a costruire un'Europa plurilingue e interculturale che dia voce agli ultimi».

La serata

Durante la serata verranno presentati i momenti salienti e traumatici della vita del poeta: la perdita dei genitori in un campo di sterminio che segnerà per sempre la sua poesia chiamata a essere testimonianza e commemorazione della Shoah, l’incontro a Vienna con Ingeborg Bachmann, la fuga a Parigi e il matrimonio con la pittrice Gisèle Lestrange fino al peggioramento delle sue condizioni psichiche e ai ricoveri in clinica, il viaggio tra i “tedeschi” a Berlino, quello a Gerusalemme e il suicidio nelle acque della Senna.

«Nei suoi versi – anticipa Polledri - conosceremo il valore della parola poetica, che è protesta “antiparola” e “u-topia”, il dialogo che instaurò con grandi poeti come Hölderlin, Mandelstam, Büchner, e l’atto di accusa nei confronti dei silenzi di Heidegger, che durante la visita dell’ebreo Celan non pronunciò mai la parola di pentimento per la sua compromissione con il regime nazista, la “parola ventura di un uomo di pensiero”».

“La poesia […] può essere un messaggio nella bottiglia, abbandonato in mare nella convinzione – certo non sempre sorretta da grande speranza – che possa un qualche giorno e da qualche parte approdare a qualche spiaggia, alla spiaggia del cuore, forse”, affermava Celan nel suo discorso per il premio assegnatogli dalla città di Brema. «In questa serata – dice Polledri - si intende fare approdare le poesie di Celan a una spiaggia e instaurare un dialogo con i suoi versi».

Paolo Fagiolo

Paolo Fagiolo è attore di teatro e cinema, impegnato nella ricerca di nuove modalità comunicative ed espressive del teatro. Diplomato presso la "Civica Accademia d'Arte Drammatica Nico Pepe" di Udine nel triennio 89-92, ha completato la sua formazione d’attore presso l’Accademia Nazionale d’Arte di Minsk (Bielorussia) nel biennio 93-95. Professionista dal 1996 ha lavorato, in teatro e cinema, sia in produzioni tradizionali che d’innovazione, con registi italiani e stranieri, fra cui: Serena Sinigaglia, Gabriele Salvatores, Alessandro Marinuzzi, Fabrizio Arcuri, Cesare Lievi, Franco Però, Rita Maffei, Vittorio Gassman, Valerij Raevskij, Gabriele Vacis, Giuseppe Emiliani, Antonio Calenda, Damir Frey, Giuseppe Bevilacqua. E’ interessato all’evoluzione delle modalità comunicative ed espressive del teatro, a questo scopo collabora con vari gruppi/collettivi quali: Labx, Dobialab, Atopos. È fondatore di NovaDroga, collettivo artistico impegnato nella ricerca volta alla commistione fra immagini, video, musica, azioni sceniche e nuova drammaturgia.

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