A cura del DIUM dell'ateneo friulano. Il direttore Zannini: “Qui i più illustri studiosi”

Odorico da Pordenone: Multa magna et mirabilia, massimi esperti in un convegno a Udine

Focus sul frate-esploratore friulano a 700 anni dal suo viaggio in Cina e su altri viaggiatori che riportarono all'Occidente cristiano la civiltà bimillenaria dell'Estremo Oriente. Il 29 ottobre a palazzo Antonini

Alcuni tra i più illustri studiosi cinesi, figure di spicco che si occupano delle relazioni tra Oriente e Occidente in età antica e medievale e, più in generale, della storia cinese del periodo mongolo, si sono dati appuntamento a Udine su invito del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale (DIUM) dell'ateneo friulano per il convegno sul tema "Multa magna et mirabilia. Odorico da Pordenone e altri viaggiatori in Cina", in programma lunedì 29 ottobre nella sala convegni di Palazzo Antonini, in via Petracco 8, con inizio alle ore 10.

Un evento internazionale di alto livello scientifico, organizzato dal DIUM in collaborazione con l'Istituto Confucio dell'Università Cattolica del Sacro cuore di Milano, in occasione del 700esimo anniversario del Viaggio in Cina del missionario ed esploratore Beato Odorico da Pordenone (1280-1331) e nel contesto delle manifestazioni dell'Anno europeo del patrimonio culturale 2018, indetto dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell'Unione Europea.

«In occasione di questo importante anniversario – spiega il direttore del DIUM, Andrea Zannini –, abbiamo pensato di offrire alla comunità universitaria di Udine, ma anche alla città e alla regione, un convegno che esplorerà il tema dei contatti tra l'Italia nord-orientale e la Cina in età medievale, moderna e contemporanea, soffermandosi su alcune figure storiche che svolsero un ruolo centrale negli scambi culturali tra Europa ed Estremo Oriente: Marco Polo, Basilio Brollo, Celso Costantini e soprattutto fra Odorico da Pordenone, che, nel sec. XIV, soggiornò presso la corte cinese del Gran Khan».

Il convegno viene organizzato proprio nella città dove il Beato Odorico da Pordenone fu ordinato sacerdote dell'ordine francescano, prima di lasciare l'Italia per approdare in Asia Minore, incontrare poi i Mongoli, viaggiare successivamente attraverso la Cina e l'India, tornare infine in patria e riferire al Papa sulla situazione delle missioni in Oriente, portando a termine un'opera di apostolato che gli fece attribuire il nome di "Apostolo dei Cinesi". Durante il viaggio di ritorno, Odorico visitò il Tibet e fu il primo europeo a entrare nella capitale, Lhasa, da dove si spostò prima in Persia e poi in Armenia. Sempre a Udine, la Chiesa del Carmine in borgo Aquileia conserva l'Arca con le spoglie mortali del frate che fu proclamato Beato da Papa Benedetto XIV nel 1755 e del quale è in corso il processo di canonizzazione.

“Multa magna et mirabilia” avrà inizio alle ore 10 con i saluti istituzionali di Alberto De Toni, rettore dell'ateneo friulano, e del prof. Zannini. A seguire, l'introduzione ai lavori a cura del prof. Andrea Tilatti (Università di Udine), della prof.ssa Elisa Giunipero dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano su Celso Costantini, primo delegato apostolico in Cina, della dott.ssa Simonetta Polmonari del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca sull'esperienza di Padre Basilio Brollo da Gemona in Cina, del prof. Vittorio Formentin dell'Università di Udine sui “Documenti poliani con inserti in volgare”. Nel pomeriggio, dalle ore 14.30, l'introduzione alla seconda parte del convegno a cura del prof. Rong Xinjiang dell'Università di Pechino, uno dei massimi studiosi viventi di storia cinese antica. A seguire, la relazione “Two Chinese toponyms mentioned in Odoric of Pordenone’s travel account” (Due toponimi cinesi menzionati nel racconto di viaggio di Odorico da Pordenone) del prof. Dang Baohai dell'Università di Pechino. Dopo il “break”, i lavori riprenderanno con “Odorico da Pordenone and the Great Qaan’s court rituals” (Odorico da Pordenone e i rituali della corte del Gran Khan), a cura del prof. Ma Xiaolin dell'Università di Nankai, “The representation of Otherness in Odoric of Pordenone’s travel account” (La rappresentazione dell'alterità nel racconto di viaggio di Odorico da Pordenone) del prof. Alvise Andreose dell'Università e-Campus, “Chinese Studies on Odorico da Pordenone” (Studi cinesi su Odorico da Pordenone) della dott.ssa Qiu Zhirong dell'Università di Pechino.

A tratteggiare la figura del Beato Odorico è il prof. Alvise Adreose in un'efficace sintesi. «Nel terzo decennio del Trecento – afferma il docente -, il francescano Odorico da Pordenone raggiunse Dadu (l’odierna Pechino), la capitale dell’impero del Gran Can. Il resoconto in cui raccolse i suoi ricordi di viaggio, la Relatio, costituisce uno dei documenti più importanti che un autore occidentale ci abbia lasciato sul mondo cinese all’epoca della dinastia Yuan (1271-1368). È più sintetico del 'Devisement dou monde' di Marco Polo (l’altra grande testimonianza medievale sulla Cina mongola), ma contiene ugualmente molte informazioni vere o attendibili. In alcuni casi, il frate friulano riporta dei dettagli che il mercante veneziano non aveva menzionato. Particolarmente interessante si rivela la modalità con cui Odorico rappresenta l’alterità, il diverso, con cui viene a contatto nel corso del suo viaggio. L’immagine della Cina che emerge dal suo testo non appare deformata da alcun senso di superiorità culturale, ma, al contrario, è caratterizzata da un profondo atteggiamento di ammirazione e rispetto».

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