Storia intima 
della Grande guerra

L’intervento di Quinto Antonelli ad Aperture

 La rassegna di incontri ‘Aperture’ ha ospitato Quinto Antonelli che ha incentrato il suo intervento sui contenuti del suo libro “La storia intima della Grande Guerra” edito da Donzelli editore. Per capire di cosa ci ha parlato, riportiamo uno stralcio dal libro:

«Siamo degli intrusi noi che oggi sbirciamo tra
le lettere e i diari dei soldati. I loro testi erano infatti parte di una comunicazione intima, chiusa all’interno della cerchia famigliare. [...] L’esigenza di ristabilire
il contatto con la famiglia a volte è minacciata dall’impossibilità di comprendere: chi è a casa
non comprende una realtà indicibile, e chi è al fronte non concepisce atteggiamenti che appaiono irrispettosi, superficiali [...]: “quasi si divora la rabbia nel sentire che in Italia fanno delle feste per la presa di gorizia e suonare le campane si dovrebbero vergognare” [...]. Colpiscono l’amarezza e la rabbia dei soldati e si comprende la facilità con cui la guerra abbia potuto condurli alla follia [...]».
L’incontro è stato presentato e condotto da Gianpaolo Gri.

Il relatore

Quinto Antonelli è responsabile dell’archivio
 della scrittura popolare presso il Museo storico
 del Trentino, per il quale ha curato la collana Scritture di guerra, edita insieme al Museo della Grande guerra di Rovereto. Ha collaborato a La Grande guerra, l’opera della Utet (Torino) curata da M. Isnenghi
e D. Ceschin. Fondamentale è pure il suo I dimenticati della Grande guerra (il Margine, Trento) che Paolo Rumiz ha definito “un magnifico libro [...] che aveva fatto definitivamente piazza pulita del tabù
della memoria austroungarica della sua terra”.
 
Il presentatore

Gian Paolo Gri, già ordinario di Antropologia culturale nell’Università di Udine, nei settori dell’antropologia alpina e storica, combinando ricerca di campo e ricerca d’archivio, ha dedicato attenzione alle pratiche, ai saperi e alle strutture rituali e simboliche delle culture di mestiere (Tessere
 tela, tessere simboli, 2000; Modi di vestire, modi d’essere, 2004) e alla cultura contadina (Altri modi. Etnografia dell’agire simbolico nei processi friulani dell’Inquisizione, 2001; Dare e ricambiare nel Friuli
 di età moderna, 2007; Dalla parte della «morbida pecus» a introdurre G. Ferigo, Scritti di antropologia storica della Carnia (2012). È appena stata ristampata (2015) la raccolta di saggi (S)confini.
L’incontro rientrava negli appuntamenti ‘Aperture 2015’, iniziativa coordinata dal prof. Angelo Vianello: giovedì 8 ottobre 2015, Sala del Consiglio di Palazzo di Toppo Wassermann, Udine, via Gemona 92. Evento organizzato dall’Università di Udine, in collaborazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Udine e la Fondazione Crup.

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