Presso il Dipartimento di scienze agroalimentari, ambientali e animali

Da uno studio, un modello per la valutazione del benessere animale nei canili

La ricerca ha analizzato lo stato degli animali rispettivamente di un canile pubblico e di una struttura privata convenzionata in Fvg

Una volontaria del canile convenzionato “Gruppo Ambiente” di Ronchi dei Legionari

 Valutare il benessere dei cani ospitati rispettivamente in un canile sanitario pubblico e in una struttura canile privata convenzionata, e mettere a punto una sorta di modello guida di valutazione dello stress, da poter utilizzare ora presso i canili e utile per gli addetti veterinari. Sono stati i due obiettivi della ricerca, durata circa un anno, condotta da Luca Carsaniga, neolaureato in Allevamento e salute animale - curriculum Assistente veterinario - dell’Università di Udine, che ha riguardato la “Valutazione dell’incidenza della qualità dei fattori ambientali e di interazione socio-relazionale intra ed interspecifica e gestionale del benessere e lo stress nel cane in canile”.

 
Lo studio è stato condotto presso il canile comunale di Udine – Asl di Udine e un canile privato convenzionato gestito dall’Associazione Gruppo Ambiente di Ronchi dei Legionari (Go). Dall’analisi dei dati etologici-comportamentali e fisiologici «è risultato– spiega Luca Carsaniga - che entrambe le strutture sono adeguate e non sono emerse particolari problematiche di tipo socio-comportamentale». Allo studio, condotto presso il Dipartimento di scienze agroalimentari, ambientali e animali con la supervisione di Edo D’Agaro, hanno collaborato Raffaella Gasparini, etologa cognitivista esperta cinofila, e il personale del parco di educazione cinofila di Galleriano (Ud) “La Fenice team cognitivo zooantropologico Fvg”.
 
«La valutazione del benessere animale – sottolinea Edo D’Agaro - è uno dei campi di ricerca in cui si sta concentrando l’interesse dei ricercatori di tutto il mondo. Lo scopo è studiare scientificamente gli effetti sugli animali delle modalità e delle tipologie di stabulazione utilizzati. L’obiettivo finale è quello di ottimizzare le condizioni di vita degli animali domestici, rispettando non solo le loro esigenze fisiologiche, ma anche e soprattutto consentendogli di esibire il loro normale repertorio comportamentale specie-specifico».
 
Nel corso della ricerca sono stati identificati dei parametri etologici-comportamentali e fisiologici dello stato di stress del cane, riconducibili alle differenze ambientali, interattivo-relazionali e gestionali degli animali ospitati nei due canili. «Le ricerche future – anticipa D’Agaro - cercheranno di determinare in maniera più precisa le interazioni tra il genoma (geni che regolano lo stress) e il benessere animale».
 
«Tra i vari indici di stress utilizzati per valutare il benessere dell’animale – precisa D’Agaro -, oltre alla determinazione dei cambiamenti, delle anomalie di tipo comportamentale e alla variazione degli indici produttivi negli animali in produzione zootecnica, un’importanza rilevante rivestono gli indici fisiologici, ovvero la misura di quelli indicatori umorali dello stress che ne permettono un rilevamento rapido ed accurato».
 

«Un particolare elogio – conclude Carsaniga – va al canile di Ronchi dei Legionari gestito dai volontari del “Gruppo Ambiente”, dove tutti i parametri analizzati sono risultati particolarmente bassi, segno evidente che l’interazione socio-relazionale correttamente condotta fra volontari e i cani ospitati svolge un ruolo essenziale di accompagnamento al periodo di detenzione nel canile».

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