Articolo pubblicato sull’International Journal of Bilingual Education and Bilingualism

Essere bilingui aiuta lo sviluppo cognitivo e linguistico dei bambini

Studio condotto da ateneo di Udine e Irccs Eugenio Medea

 L'International Journal of Bilingual Education and Bilingualism ha pubblicato un articolo in cui è descritto lo studio - condotto dall'Università di Udine e dall'Irccs Eugenio Medea  – che ha valutato l'impatto dell'esposizione ad una seconda lingua sullo sviluppo cognitivo e linguistico in un gruppo di bambini italiani che frequentavano una scuola internazionale.

 
Lo studio è stato condotto su un gruppo di bambini italiani di 4-5 anni di una scuola internazionale che, per questo motivo, erano esposti all'inglese, loro lingua seconda, per circa otto ore al giorno, mentre per il resto del tempo continuavano ad essere esposti alla lingua italiana, loro lingua materna.
 
«Il dato interessante – spiega Andrea Marini, ricercatore di psicologia generale dell’ateneo di Udine e primo autore dello studio - è che, rispetto ad un gruppo di controllo di bambini italiani della stessa età, scolarità, distribuzione di genere, manualità e livello socio-culturale, la loro performance era superiore per quanto riguarda le loro abilità di memoria a breve termine verbale. In altri termini c'era stato un potenziamento cognitivo. Mentre sul versante dell’uso della lingua materna italiana non si registrava un'apprezzabile differenza: uguali abilità articolatorie, fonologiche, grammaticali e morfologiche in Italiano, con l'unica eccezione delle conoscenze lessicali che erano lievemente ridotte rispetto ai bambini esposti ad una sola lingua».
 
«Questo dato – conclude Marini - supporta quindi l'importanza di una educazione bilingue che preveda non tanto una esposizione saltuaria e imperfetta ad una lingua straniera, ma una esposizione adeguata e comunicativamente efficace ad una seconda lingua».

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