Liberato Alberto, il primo sciacallo dorato munito di radiocollare in Italia

L’animale investito, curato e quindi rilasciato in natura, verrà monitorato da un pool di esperti dell’Università di Udine

Il 21 marzo 2019 uno sciacallo dorato (Canis aureus) è stato soccorso a seguito di un investimento da parte di un automezzo. L’evento, avvenuto nei pressi del casello autostradale di Gemona sulla strada provinciale 49, ha coinvolto un esemplare maschio, dell'età stimata di 11 mesi, in fase di dispersione alla ricerca di nuovi territori da colonizzare. L’animale soprannominato “Alberto”, dal nome dell’agente del Corpo Forestale Regionale che lo ha soccorso, è stato immediatamente trasportato presso il Centro di recupero per la fauna selvatica di Campoformido, gestito da Maurizio Zuliani. L’animale visitato da Stefano Pesaro, veterinario dell’Università di Udine, esperto per lo studio e la cura della fauna, si presentava sofferente, anemico e iporeattivo a seguito dei politaumatismi correlati all’incidente.

Dopo un periodo di 5 giorni presso la struttura in cui l’animale è stato stabilizzato, Alberto è stato trasferito presso il Centro di Ricerca e Coordinamento per il Recupero della Fauna Selvatica all’interno dell’Azienda Agricola Antonio Servadei di Pagnacco, del Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali dell’Università di Udine dove, alloggiato in apposite strutture, è stato sottoposto ad ulteriori indagini sanitarie e terapie in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie sezione di Basaldella.

Dopo aver avuto la conferma da parte del personale veterinario che le condizioni di salute ne permettevano il rilascio, Alberto è stato reintrodotto in natura nella serata di martedì 9 aprile (guarda il video), nella zona speciale di conservazione “valle del medio Tagliamento” nel Comune di Osoppo, a pochi chilometri dal punto dov’era stato recuperato.

Per seguire gli spostamenti dell’animale, appartenente alla specie di mesocarnivoro più raro sul territorio italiano, al fine di studiare i suoi comportamenti dispersivi, ancora poco noti all’intera comunità scientifica internazionale, è stato applicato per la prima volta in Italia, una delle prime in tutta Europa, un radio collare satellitare, da parte dei ricercatori dell’Università di Udine coordinati da Stefano Filacorda.

Il collare satellitare e radio, con sensore di attività, della ditta Vectronic, modello vertex lite , dovrebbe permette di raccogliere circa 800-1000 punti di localizzazione, per un periodo di circa 8-12 mesi, cosi descrivendo gli areale utilizzati e i movimenti di dispersione. I dati di localizzazione, ottenuti attraverso il sistema GPS, del collare, vengono inviati attraverso il sistema telefonico all’Università di Udine.

Il collare è molto leggero in modo da non rappresentare una limitazione dei movimenti dell’animale è dotato inoltre di sensori di temperatura e di attività che permetteranno, quando il collare sarà recuperato, di studiare il comportamento dell’animale in termini di minuti dedicati a muoversi e dormire e i periodi della giornata in cui si sposta o si riposa. Questo studio andrà ad integrarsi con le altre ricerche che raccolgono con i dati di telemetria realizzate i da altre istituzioni di ricerca europee , slovene, serbe e ungheresi.

All’intera operazione hanno partecipato: al recupero Piero Contessi, stazione forestale di Gemona, Alberto Della Vedova, agente recuperatore faunistico del Corpo Forestale Regionale; alla custodia e cura dell’animale Maurizio Zuliani, centro recupero della fauna di Campoformido; alle valutazioni sanitarie Stefano Pesaro, medico veterinario, Di4A Uniud, Paola Beraldo, ricercatore e parassitologa, Di4A Uniud, Marco Bregoli, medico veterinario, IZSV sede di Basaldella e Clinica Campo Marzio di Trieste; alla rilevamento radio telemetrico, Stefano Filacorda, ricercatore Di4A Uniud, Andrea Madinelli, tecnico Di4A Uniud, Yannick Fanin, assegnata di ricerca Di4A Uniud; alla consulenza tecnica Luca Lapini, Museo Friulano di Storia Naturale; gli studenti Lorenzo Frangini, Marta Pieri, Claudia Massò, Ursula Sterrer, Eleonora Montani, Desirè Comisso.

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