Finanziamento europeo di 1 milione 285 mila euro
nell’ambito del programma Interreg

Malattie genetiche: al via progetto Italia-Slovenia con l'Università di Udine

Benefici attesi: un network accessibile a tutti di risorse diagnostiche,
cliniche, terapeutiche e riabilitative per i pazienti dell'area transfrontaliera

Creare una rete d’eccellenza italo-slovena nel campo delle malattie genetiche per sviluppare la ricerca, la diagnostica, la clinica e la riabilitazione a favore dei pazienti dell’area transfrontaliera. È l’obiettivo del nuovo progetto triennale di genetica medica, denominato SIGN (Slovenian-Italian Genetic Network), finanziato con 1 milione 285 mila euro dall’Unione europea, al quale partecipa l’Università di Udine con il dipartimento di Scienze mediche e biologiche. Il progetto coinvolge anche il Policlinico di Lubiana, che lo coordina, il Centro di riferimento oncologico (Cro) di Aviano, il Burlo Garofolo di Trieste, l’Università di Padova, l’Azienda ospedaliero universitaria di Ferrara, gli ospedali di Isola e di Golnik. L’iniziativa coinvolge Slovenia, Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna e rientra nell’ambito del programma Interreg di cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013.

«La numerosità e la complessità delle malattie a base genetica – spiega il professor Giuseppe Damante, coordinatore del progetto per l’Ateneo friulano – rende necessaria la collaborazione e l’integrazione di centri per la diagnosi e il trattamento di queste malattie. Solo attraverso la creazione di queste “reti” a ogni cittadino possono venire offerte eguali ed efficienti possibilità di prevenzione e cura». 

Il progetto, in particolare, intende: realizzare banche dati e servizi in un unico sistema integrato in rete con informazioni rilevanti per le malattie genetiche accessibili a tutti; creare un network di esperti in campo clinico e diagnostico nella regione transfrontaliera; costruire una banca dati dei centri terapeutici e riabilitativi di rilievo per le malattie genetiche operanti nella regione; migliorare l'accessibilità della presa in carico dei pazienti e incrementarne la qualità; assicurare un’equa valutazione, diagnosi e procedura terapeutica dei pazienti; sviluppare sistemi di telemedicina per fornire, a distanza, servizi di genetica e per consultare personale qualificato in genetica clinica; diffondere conoscenza sulle malattie genetiche fra medici e studenti delle scuole superiori. 

L’Università di Udine ospiterà il primo meeting annuale tra le unità componenti il progetto venerdì 8 giugno, dalle 10, nell’aula C del padiglione Tullio dell’Ateneo, in via Colugna 44 a Udine. Parteciperanno coordinatori ed esperti del progetto appartenenti alle otto istituzioni coinvolte nell’iniziativa.

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