Presentati i primi vitigni resistenti alle malattie

I “magnifici dieci” frutto di oltre quindici anni di ricerca

 Frutto di oltre quindici anni di lavoro di ricerca dell’ateneo di Udine e dell’Istituto di genomica applicata (IGA), i primi vitigni resistenti alle malattie costituiti in Italia sono stati presentati alla presenza del delegato del ministro delle politiche agricole, Salvatore Parlato, dell’assessore regionale alle risorse agricole, Cristiano Shaurli, e dell’assessore comunale all’innovazione, Gabriele Giacomini.

 
La selezione delle nuove varietà di vite è avvenuta dopo centinaia di incroci, decine di migliaia di piante valutate, oltre 500 micro-vinificazioni ripetute negli anni presso l’Unione Italiana Vini di Verona e i Vivai Coopertaivi di Rauscedo. Gli incroci sono stati eseguiti presso l’Azienda agraria universitaria “Antonio Servadei” di Udine, dove a oggi si sono valutate oltre 24 mila piante derivanti da incrocio.
 
I vitigni – i “magnifici dieci” come li chiamano i ricercatori udinesi - hanno ottenuto nel 2015 la copertura con brevetto europeo e internazionale e sono stati inseriti nel registro nazionale italiano presso il Ministero delle Politiche agricole. Questi i nomi dei vitigni: Fleurtai, Soreli, Sauvignon Kretos, Sauvignon Nepis, Sauvignon Rytos, Cabernet Eidos, Cabernet Volos, Merlot Khorus, Merlot Kanthus, Julius, i primi 5 a bacca bianca, i secondi a bacca rossa.
 
Il progetto di ricerca è stato avviato nel 1998, con il principale scopo di ridurre l’utilizzo di pesticidi in questo settore della produzione agricola e rispondere alla situazione critica della viticoltura in Europa, attività agricolatra le più impattanti sull’ambiente, che, pur occupando soltanto il 3,3% della superficie agricola, utilizza ben il 65% di tutti i funghicidi impiegati in agricoltura.
 
Al progetto di selezione dei nuovi vitigni resistenti hanno partecipato attivamente i Vivai Cooperativi di Rauscedo, che ne detengono i diritti esclusivi di moltiplicazione e commercializzazione, conducendo le necessarie verifiche enologiche e agronomiche.  L’iniziativa è stata inoltre sostenuta da: Ministero delle politiche agricole, Regione FVG attraverso Friuli Innovazione, Fondazione Crup, CRT e Carigo, Federazione regionale delle banche di Credito Cooperativo, Eurotech e da produttori come Livio Felluga, Marco Felluga, Venica & Venica, Pierluigi Zamò e il Consorzio del Collio.
 
L’interesse dei produttori potrà essere enorme, non soltanto in Friuli Venezia Giulia, ma in tutta Italia, in Europa e negli altri Paesi a vocazione vitivinicola nel mondo. In viticoltura, infatti, i costi di produzione sono elevati a causa del numero elevato di interventi per la difesa dei vigneti, e la disponibilità di varietà che non richiedono trattamenti è molto attraente.

Sullo stesso tema

Venerdì 18 Marzo

Vitigni resistenti: il presidente dell’Ufficio comunitario delle varietà vegetali in visita all’Ateneo e all’IGA

Francesco Mattina sarà a Rauscedo e a Udine per conoscere un caso esemplare di collaborazione tra ricerca pubblica e impresa

Martedì 21 Dicembre

Svelata l’origine delle uve da vino europee: lo studio pubblicato su Nature Communications

Ricostruita la storia evolutiva delle varietà di vite e identificato il gene forse responsabile del passaggio della pianta da selvatica a coltivata