Interreg coordinato dal Dipartimento di Scienze agroalimentari ambientali e animali

Progetto AdSWiM: uso gestito delle acque depurate per la qualità del mare

Strategia comune per la salvaguardia del mare tra i gestori degli impianti di depurazione delle acque reflue che coinvolgono l’Adriatico

CAFC S.p.A., uno dei dodici partner del progetto Interregionale Italia – Croazia AdSWiM, ha ospitato ieri la delegazione del partner croato della Facoltà di Ingegneria Civile, Architettura e Geodesia dell’Università di Spalato, guidata dal prof. Roko Andričević, per un primo incontro tecnico bilaterale finalizzato alla gestione più efficiente e ottimizzata degli impianti di depurazione e trattamento delle acque reflue urbane che coinvolgono l’Adriatico.

L’incontro si è svolto con un iniziale tavolo di discussione e approfondimento sui processi e le caratteristiche dei depuratori di San Giorgio e Lignano gestiti da CAFC S.p.A. e degli impianti di Spalato e Zara, coinvolti anch’essi direttamente nel progetto AdSWiM. I partner hanno successivamente effettuato una visita agli impianti e hanno proseguito confrontandosi sul tema della salvaguardia delle acque e sulla comparazione delle metodologie gestionali degli impianti tra i due i territori e il trasferimento delle tecnologie.

“Uno degli obiettivi del progetto è infatti quello di stabilire una strategia transfrontaliera comunitaria e di condividere delle linee guida tra i due paesi, al fine di armonizzare le politiche di gestione degli impianti e del trattamento delle acque reflue,” ha commentato Ing Michele Mion di CAFC S.p.A. e ha aggiunto: “Con il progetto biennale verranno introdotte in modo coordinato innovazioni gestionali al fine di contribuire a  preservare la qualità e la salubrità del nostro mare e del suo habitat”.

“AdSWiM: uso gestito delle acque depurate per la qualità del mare Adriatico” è un progetto Europeo di cooperazione transfrontaliera, coordinato dall’Università di Udine - Dipartimento di Scienze AgroAlimentari Ambientali e Animali-Di4A e comprende infatti dodici partner fra italiani e croati che lavorano per migliorare la qualità del mare, applicando tecnologie innovative di monitoraggio, trattamento e gestione delle acque reflue urbane.

“Con i partner stiamo sviluppando un sistema di monitoraggio rapido e innovativo che utilizza biosensori per misurare gli indicatori di inquinamento microbiologico che determinano la qualità delle acque di balneazione costiere. Stiamo inoltre valutando innovativi sistemi di disinfezione ovvero di fotodisinfezione nel trattamento delle acque reflue urbane e siamo impegnati a controllare l’acqua marina agli scarichi per verificare la presenza di agenti patogeni emergenti che potrebbero alterare la qualità delle acque di balneazione,” hanno spiegato la dott.ssa Sabina Susmel, Project Manager e docente di Chimica Analitica presso l’Università di Udine, e il dott. Mauro Celussi, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, che hanno partecipato all’incontro.

AdSWIM, mira a proporre un modello di uso gestito delle acque depurate innovativo e con un impatto di sostenibilità ambientale elevato, che potrà, una volta testato, essere trasferito e utilizzato anche sui restanti impianti di depurazione, in modo da uniformare la misurazione e migliorare la gestione delle acque reflue trattate su tutto il territorio lungo le coste adriatiche. Il mare è uno solo, la responsabilità è di tutti.

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