716mila euro nell’ambito del Progetto Ager

Sostenibilità degli allevamenti ittici e qualità del prodotto

Il progetto Sushin studia la messa a punto di nuovi ingredienti e risorse alimentari

Aumentare la produttività degli allevamenti di pesce italiani in maniera sostenibile ed economica, salvaguardando qualità e sicurezza alimentare del prodotto. Questi in estrema sintesi i punti di forza del progetto di ricerca triennale, promosso dall’università di Udine, Sushin (Sustainable fish feeds innovative infredients), che il progetto Ager – Agroalimentare e ricerca sostiene con un finanziamento di 716 mila euro, a seguito di un bando promosso da dieci Fondazioni di origine bancaria (associatesi in Ager) per promuovere e finanziare la ricerca in acquacoltura.

Il progetto risponde alla forte necessità, come stabilito nel 2014 dalla FAO, di ridurre l’utilizzo di farine e oli di pesce oggi comunemente utilizzati nei mangimi per l’acquacoltura, ma sempre meno disponibili a causa dell’elevata richiesta e con costi in continuo aumento. La ricerca punterà quindi alla messa a punto di nuove diete: in particolare, si valuterà la risposta integrata della trota, del branzino e dell’orata a nuovi mangimi a base di farine ottenute da insetti, da sottoprodotti del macello avicolo, da crostacei e da microalghe.

Grande spazio verrà dato alle attività di laboratorio, prevedendo ovviamente il coinvolgimento degli allevamenti ittici, a cui sono destinati in primis i risultati delle ricerche. È prevista anche la collaborazione di un’azienda mangimistica per una sperimentazione su scala aziendale, al fine di valutare gli aspetti commerciali e di redditività economica correlati all’introduzione delle nuove diete. Infine, i nuovi mangimi verranno valutati in base a criteri di sostenibilità ambientale e di consenso da parte del consumatore rispetto a pesci allevati con diete sostenibili e in grado di garantire alti standard qualitativi al prodotto.

L’inizio delle attività di ricerca è previsto per l’autunno 2016. Il progetto fornirà quindi un grosso contributo per consolidare la leadership dei prodotti made in Italy, garantire ai consumatori cibi di alta qualità, coniugare elevate produzioni con la sostenibilità ambientale, rispondendo appieno agli obiettivi delle Fondazioni che finanziano il progetto e che sono Fondazione Cariplo (capofila), Fondazione di Padova e Rovigo, Fondazione di Cuneo, Fondazione di Modena, Fondazione di Parma, Fondazione di Udine e Pordenone, Fondazione di Teramo, Fondazione Banco di Sardegna, Fondazione di Bolzano e Fondazione con il Sud.

Il progetto Sushin è stato scelto per la sua qualità scientifica da venti esperti internazionali chiamati a esprimere, secondo criteri di peer review, un giudizio di merito sulle venticinque proposte ammesse alla valutazione. Una qualità garantita da una partnership di alto livello, con consolidata e multidisciplinare esperienza nel settore dell'acquacoltura e la responsabilità scientifica è in capo a Emilio Tibaldi dell’Università di Udine. Completano il partenariato l’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, la Fondazione Edmund Mach di Trento, l’Università di Firenze, il centro di ricerca per la produzione delle carni e il miglioramento genetico del CREA e infine l’Università Politecnica delle Marche.

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