Il mondo femminile costituisce uno dei molti temi della pittura vascolare greco-occidentale. In particolare, le immagini della ceramografia italiota con protagoniste femminili mostrano come i molti oggetti rappresentati (vasi, cesti per la lana, cofanetti e contenitori per cosmetici o gioielli, bende, giochi infantili come la palla, ecc.) si carichino di ulteriori significati simbolici per il fatto stesso di essere stati selezionati per costruire la figurazione, permettendoci di indagare età, status e ruoli dei personaggi rappresentati.
La dott.ssa Monica Baggio, dottore di ricerca in Archeologia classica all’Università di Padova e in Storia all’ École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi, fine studiosa dell’arte greca e romana e, in particolare, di problemi di iconografia-iconologia della ceramica figurata attica e italiota, affronterà l’argomento nel corso dell'evento, presentando le sue analisi sul significato degli oggetti del mondo femminile nella produzione di uno dei più antichi ceramografi della scuola lucana, che cominciò ad operare in Magna Grecia tra il 440 e il 430 a.C.
Per partecipare è necessario contattare la docente, prof.ssa aggr.ta Marina Rubinich, all’indirizzo marina.rubinich@uniud.it
La dott.ssa Monica Baggio, dottore di ricerca in Archeologia classica all’Università di Padova e in Storia all’ École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi, fine studiosa dell’arte greca e romana e, in particolare, di problemi di iconografia-iconologia della ceramica figurata attica e italiota, affronterà l’argomento nel corso dell'evento, presentando le sue analisi sul significato degli oggetti del mondo femminile nella produzione di uno dei più antichi ceramografi della scuola lucana, che cominciò ad operare in Magna Grecia tra il 440 e il 430 a.C.
Per partecipare è necessario contattare la docente, prof.ssa aggr.ta Marina Rubinich, all’indirizzo marina.rubinich@uniud.it