3 Dicembre 2019
Addio a Gianfranco D'Aronco: il ricordo dell'Ateneo di Udine
L’Università di Udine ricorda con estrema gratitudine il professor Gianfranco D’Aronco, «uomo – sottolinea il rettore Roberto Pinton – che ha dato un rilevante contributo alla vita culturale, politica e istituzionale del Friuli; è stato fervido sostenitore della cultura, della lingua e dell’identità friulana, quali strumenti di apertura, crescita, confronto e mai di chiusura campanilistica. È indimenticabile il suo ruolo primario nella proposta e realizzazione di un ateneo friulano, con sede a Udine».
Due anni fa l’Ateneo friulano gli conferì la laurea honoris causa in italianistica, per gli spiccati meriti accademici e scientifici espressi nell’instancabile opera di docenza e ricerca universitaria, nonché di comunicazione culturale.
«Di quell’occasione – dice Pinton – ricordo la sua lectio in cui esprimeva, citando con riconoscenza i suoi maestri e gli altri padri fondatori dell’Università, tutta la sua soddisfazione per aver visto nascere e crescere negli anni la nostra Università, e con grande onestà intellettuale ricordava chi aveva dedicato anima e corpo a una tenace e disinteressata azione volta a rivendicare i diritti di una terra».
«Con particolare emozione – conclude Pinton – ricordo la sua affermazione sulla necessità di rimanere scolari in quanto c’è sempre qualcosa da imparare. Un grande insegnamento per tutti. Ci lascia un’eredità culturale e umana che non deve andare dispersa».
Due anni fa l’Ateneo friulano gli conferì la laurea honoris causa in italianistica, per gli spiccati meriti accademici e scientifici espressi nell’instancabile opera di docenza e ricerca universitaria, nonché di comunicazione culturale.
«Di quell’occasione – dice Pinton – ricordo la sua lectio in cui esprimeva, citando con riconoscenza i suoi maestri e gli altri padri fondatori dell’Università, tutta la sua soddisfazione per aver visto nascere e crescere negli anni la nostra Università, e con grande onestà intellettuale ricordava chi aveva dedicato anima e corpo a una tenace e disinteressata azione volta a rivendicare i diritti di una terra».
«Con particolare emozione – conclude Pinton – ricordo la sua affermazione sulla necessità di rimanere scolari in quanto c’è sempre qualcosa da imparare. Un grande insegnamento per tutti. Ci lascia un’eredità culturale e umana che non deve andare dispersa».