Convegno giovedì 19 e venerdì 20 aprile
a Palazzo Florio a Udine

Alojz Gradnik, poeta senza frontiere

Ateneo e Filologica friulana celebrano il poeta
del Collio Goriziano. Partecipa l’ambasciatore
sloveno in Italia Andrej Capuder

        Alojz Gradnik, il cantore del Collio Goriziano, è considerato uno dei maggiori poeti sloveni del Novecento, secondo forse solo a France Prešeren. Mediatore di culture, ha tradotto in sloveno Dante, Leopardi, i lirici cinesi e Tagore, e dal friulano le poesie di Novella Cantarutti, Aurelio Cantoni e Dino Virgili. Per illustrare la figura e l’opera di Alojz Gradnik, l’Università di Udine, in collaborazione con la Società filologica friulana, organizza giovedì 19, inizio alle 11, e venerdì 20 aprile, a Palazzo Florio, in via Palladio 8, a Udine, il convegno internazionale “Il poeta del Collio Goriziano Alojz Gradnik (1882–1967) nella ricorrenza del 125° della nascita e nel 40° anniversario della morte”. Parteciperanno una quindicina di studiosi degli atenei di Lubiana, Napoli, Nova Gorica, Trieste, Udine e dell’Accademia delle scienze e delle arti slovena. L’incontro è patrocinato dall’Ambasciata della Repubblica di Slovenia in Italia e dal Comune di Brda (Slovenia). 

        Inaugureranno il convegno l’ambasciatore della Repubblica di Slovenia in Italia, Andrej Capuder; il sindaco del Comune di Brda (Slovenia), Franc Mužič; il preside della facoltà di Lingue dell’Università di Udine, Vincenzo Orioles; il direttore del dipartimento di Lingue e civiltà dell’Europa centro-orientale, Giorgio Ziffer, e il presidente della Società filologica friulana, Lorenzo Pelizzo. Il rettore Furio Honsell aprirà i lavori della seconda giornata, alle 8.30. Durante il convegno, Janez Premk, Lucia Berto, Roberto Dapit e Massimiliano Verdini, leggeranno alcune poesie di Gradnik in sloveno e nella traduzione italiana e friulana. L’ultimo giorno è prevista un’escursione a Medana, paese natale di Alojz Gradnik, con una visita alla casa natale e alla tomba del poeta. 

        Alojz Gradnik nacque nel 1882 a Medana, piccolo borgo del Collio Goriziano, da madre friulana originaria di Medea, e padre sloveno. Fin da bambino Alojz capiva e parlava il friulano. Di professione magistrato, negli anni che lavorò a Cormòns, dal 1907 al 1909, il friulano e l’italiano furono le sue lingue veicolari. Nel numero unico “Sot la mont e sot la nape”, edito dalla Società filologica friulana in occasione del congresso di Cormòns nel 1957, il poeta ricordò i suoi parenti friulani e la latinità cormonese. Nel 1960, sulla rivista “Naša sodobnost” edita a Lubiana, Gradnik pubblicò le sue traduzioni in sloveno di numerose poesie di Novella Cantarutti, Aurelio Cantoni e Dino Virgili. Morì a Lubiana nel 1967. 

        «La poesia di Gradnik – spiega la coordinatrice del convegno Fedora Ferluga-Petronio, ordinaria di Lingue e letterature slave – si snoda attraverso le originali tematiche amorose delle prime raccolte degli anni Venti fino a dimensioni metafisico-spirituali culminate nella raccolta Zlate lestve (Scale d’oro) del 1940». Eccellente e prolifico traduttore da varie lingue, fece da tramite fra la letteratura slovena e quelle europee, soprattutto quella italiana (tradusse l’Inferno ed il Purgatorio di Dante, Leopardi e Michelangelo) e quelle orientali (ebbero molto successo le sue versioni dai lirici cinesi e da Tagore).

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