Il Monitoraggio 2007 del gruppo di lavoro della facoltà di Lingue
evidenzia scarsa bidirezionalità e inadeguatezza dei linguaggi

Siti web sociali: crescono Wwf, Altromercato e Nessuno Tocchi Caino

Pira: «È ancora quasi nulla l’accessibilità. Bene Emergency
che mantiene standard alti sui contenuti. Greenpeace
va su Youtube».
Dall’indagine, i promossi e i bocciati del web delle maggiori
associazioni di volontariato del nostro paese

«Il dialogo sul web tra il mondo del volotariato ed i giovani non c’è. Questo è un grande limite considerati i risultati delle ricerche che in Europa vedono i teenager pronti ad impegnarsi in attività con le strutture no profit». Lo ha ha dichiarato il professor Francesco Pira, docente di Comunicazione sociale e pubblica e Relazioni pubbliche dell’Università di Udine dopo il quarto Monitoraggio sui maggiori siti web del Sociale (le precedenti rilevazioni erano state effettuate nel 2003, 2005, 2006). Il gruppo di lavoro della facoltà di Lingue dell’Università di Udine, nell’ambito del corso di laurea in Relazioni pubbliche, ha prodotto il nuovo rapporto sulla situazione del volontariato italiano sul web nel 2007, chiudendo il lavoro di ricerca nei primi giorni di novembre.

 «È ancora scarsa – sottolinea Pira, coordinatore del monitoraggio – la bidirezionalità tra le associazioni ed i potenziali iscritti o i futuri diregenti. I linguaggi sono spesso inadeguati e si evidenziano pochissime realtà che hanno compreso fino in fondo la forte capacità di pentrazione di internet. È ancora quasi nulla l’accessibilità per i non vedenti, gli ipovedenti e le persone che non fanno uso degli arti. Non c’è, come abbiamo già detto in passato, nessun obbligo di legge al contrario che per i portali pubblici, ma rimane quello etico-morale».

 Dal Monitoraggio 2007 dell’Università di Udine si evince che sono accessibili soltanto 6 siti: Wwf, Fare Verde, Altro Mercato, Banca Etica, Unicef, Emergency e Telefono Azzurro, che però ha soltanto la possibilità dell'ascolto audio di alcuni contenuti. Crescono i siti di: WWF, Altro Mercato e Nessuno Tocchi Caino ed Emergency. La novità viene da Greenpeace che trasferisce su You Tube le imagini di alcune attività importanti. Emercgency continua a mantenere alti gli standard dei contenuti, mentre piccolissimi passi hanno compiuto Avis, Fratres e Caritas che propone alcuni temi con editoriali in video. «Ribadiamo quanto già detto in passato, e ci rivolgiamo in questo senso anche alle strutture governative – rileva il professor Pira – meglio un portale unico che sia funzionale e capace di dare risposte per aree tematiche che tenere tanti piccoli siti inadeguati anche rispetto alle altre associazioni europee». I siti monitorati quest’anno sono 23, divisi per 8 aree tematiche: pubblica assistenza, volontariato, tutela dell’ambiente, protezione animali, donazione del sangue, economia sociale, tutela dei minori e diritti umani.

«Rispetto alla rilevazione del 2006 è cambiato pochissimo, fatta eccezione per il Wwf, Altro Mercato e Fratres. Anche le critiche che avevamo mosso non sono state raccolte. Non sono aumentati gli investimenti. Tendenzialmente il mondo del volontariato non si fida della rete e forse preferisce concentrarsi su attività sui territori. Ma le due cose non sono incompatibili – conclude Pira – perchè c’è un forte bisogno di trovare sul web risposte a quesiti che magari tantissime donne e uomini, ragazze e ragazzi mai riuscirebbero a porre di persona ma potrebbero invece farlo attraverso una mail o un sms. Lanciamo un appello affinchè tutto il mondo del no profit si metta subito al lavoro per dare risposte adeguate sulla rete, attese da moltissimi connazionali e sopratutto dai giovani, lontani dalla politica o dalle istituzioni ma pronti a trovare nel volontariato una risposte piena al loro desiderio d'impegno. L’altro punto è che il volontariato a differenza della politica, delle istituzioni e delle imprese non ha utilizzato e non utilizza per implementare i contenuti i laureati in Relazioni pubbliche o Scienze della comunicazione che hanno il giusto know how per lavorare a questi progetti».

 

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