Giovedì 7 febbraio a palazzo Antonini con Riccardo Petrella

Secondo appuntamento per il ciclo di seminari "Altri modelli possibili"

Al centro del dibattito le contraddizioni del sistema economico e i nuovi principi della programmazione politica

Quali sono le contraddizioni dell’attuale sistema economico? Quali i possibili nuovi principi della programmazione politica e quale cultura dei beni comuni? Si cercherà di dare risposta a questi interrogativi nel secondo incontro del ciclo “Altri modelli possibili”, organizzato dall’Ateneo, dall’Associazione Rete Radie Resch di Udine, Oikos fvg, E-labora – Reti di ContaminAzioni socio economiche e l’“Associazione per la città ecosolidale – Scuola friulana per la decrescita” con la collaborazione del Centro interdipartimentale di ricerca sulla pace “Irene” dell’università di Udine. L’appuntamento è per giovedì 7 febbraio, alle 17, nella sala convegni di palazzo Antonini, in via Tarciso Petracco 8 a Udine.

Relatore del seminario sarà Riccardo Petrella, economista e fondatore del “Manifesto del contratto mondiale dell’acqua”, nonché fondatore dell’università del Bene comune, con una lezione su “Le contraddizioni dell’attuale sistema economico e proposte di nuovi indicatori e principi su cui basare la programmazione delle politiche. La cultura dei beni comuni”. A moderare l’incontro sarà invece Franca Battigelli, ordinario di Geografia dell’Università di Udine.

Il percorso formativo “Altri modelli possibili” ha preso il via lo scorso 3 dicembre ed è dedicato agli studenti dell’università di Udine, ai loro docenti e a tutti gli interessati, pensato per trasmettere nuovi modelli di riferimento per l’economia, la regolazione dei mercati, la tutela dell’ambiente e la gestione dei processi di governance. L’iniziativa si compone di sei incontri, le cui tematiche si fondano su tre punti chiave: il concetto di decrescita applicato all’economia, alla tutela dell’ambiente e al recupero della dimensione relazionale della vita di ognuno; il concetto di tutela dei beni comuni, intesi come diritti imprescindibili ed inalienabili della vita di ognuno; infine, il concetto di democrazia partecipativa e come l’evoluzione del significato di “democrazia” disegna nuovi scenari di gestione della cosa pubblica.

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