Inaugurato l'anno accademico 2008/2009 dell'Ateneo di Udine a Gorizia

Il Rettore: «Luogo di sintesi per la messa a punto di progetti
a servizio di una comunità baricentrica nell’euroregione»

Gorizia come «luogo privilegiato d’incontro di popoli, di lingue e di culture, e che proprio su questa vocazione internazionale può e deve costruire il progetto per il suo futuro». Così oggi, nel corso dell’inaugurazione del XVI anno accademico dell’ateneo friulano con sede a Gorizia, trentunesimo della sua storia, il rettore dell’università di Udine, Cristiana Compagno, ha definito il capoluogo isontino, indicandolo come possibile «luogo di sintesi per la messa a punto di idee e progetti, che, sostenuti dagli strumenti finanziari dei programmi dell’Unione europea, possano concretizzarsi nella realizzazione di iniziative comuni e condivise nel campo della ricerca e dell’alta formazione a servizio di una comunità che ormai sempre di più si dirige verso una integrazione baricentrica nell’ottica della euroregione, reale e costruttiva».
 
In questa peculiarità del territorio goriziano il rettore Compagno individua «il punto di partenza e di forte motivazione dell’insediamento dell’università di Udine a Gorizia. Una presenza complessa e articolata su più realtà, che si fa interprete dei bisogni di sviluppo scientifico, culturale ed economico del territorio». In particolare, la presenza dell’ateneo di Udine a Gorizia si qualifica e si specializza attorno ai temi della comunicazione, delle relazioni pubbliche, del cinema, della musica e dello spettacolo, con una visione rivolta da un lato agli aspetti culturali, dall’altro con forte vocazione alla creazione di professionalità da investire e spendere sul mercato del lavoro. Un progetto formativo che, attraverso tutti i corsi di laurea presenti a Gorizia, «fornisce alle imprese e alle istituzioni del Nord Est e non solo – ha detto Compagno –, un capitale umano di alto valore culturale e professionale».
 
In questo senso, l’impegno dell’ateneo di Udine a Gorizia sarà perseguito, nella consapevolezza «che l’innovazione – ha affermato il rettore – è sì frutto di esperienza, ma sempre più di ricerca, di competenze e di metodologie che solo l’Università può dare». L’ateneo ha anche avviato «e sta progettando – ha annunciato Compagno – un processo di internazionalizzazione importante dei corsi di studio a Gorizia e a Cormons, per rispondere alla vocazione di un territorio che con la sua industria della conoscenza deve essere pronto alle sfide della globalizzazione».

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