Inaugurazione sabato 25 aprile nell’isola
di La Palma alle Canarie

Astrofisica: al via il telescopio Magic II che studierà l'universo profondo

L’Ateneo friulano partecipa all’esperimento
internazionale che punta a scoprire l’origine
e il destino dell’universo

Anche l’Università di Udine partecipa alla collaborazione internazionale all’origine del secondo nuovo telescopio a raggi gamma dell’esperimento Magic (Major Atmospheric Gamma-ray Immaging Cherenkov) che sarà inaugurato sabato 25 aprile nell’isola di La Palma alle Canarie. Obiettivo del progetto è indagare la genesi e il destino dell’universo. Decisivo il contributo italiano a Magic II. Gli istituti nazionali di Fisica nucleare e di Astrofisica, e gli atenei di Padova, Siena e Udine hanno realizzato la superficie riflettente del telescopio e gran parte del software e dell’elettronica per l’acquisizione dei dati. All’iniziativa partecipano 150 scienziati di una decina di Paesi, tra i quali una decina di ricercatori friulani.
 
«Magic II – sottolinea il responsabile nazionale del progetto, Alessandro De Angelis, professore di Astrofisica particellare all’Ateneo friulano – è come una secondo “occhio” che permetterà al telescopio di aumentare notevolmente la sua sensibilità aprendo nuovo scenari per le nostre conoscenze sull’universo. Speriamo così di poter osservare segnali della materia oscura che costituisce gran parte della materia presente nel cosmo e ne governa i destini, ma di cui non conosciamo ancora la natura».
 
La coppia di telescopi parabolici per lo studio dei raggi gamma di altissima energia Magic I, in funzione dal 2003, e Magic II, rappresentano i più grandi dispositivi astronomici a specchio al mondo con i loro 17 metri di diametro e gli oltre 240 metri quadrati di superficie riflettente ciascuno. I raggi gamma sono prodotti da collassi gravitazionali e onde d’urto come si hanno in prossimità di buchi neri e resti di supernove. Sono la manifestazione più energetica dell’universo. Possono raccontare la sua origine e il suo destino e svelare misteri ancora irrisolti come la natura della materia oscura.
 
Ma la costruzione di dispositivi come Magic porta vantaggi non solo alla ricerca di base. «Ha importanti ricadute – spiega De Angelis – anche in altri ambiti. Come nel caso, per esempio, delle tecniche di raccolta dati e di analisi delle immagini che trovano poi applicazione nella fisica medica e in radiologia».

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Riconoscimento attribuito dalla Società astronomica italiana e dalla Società italiana di fisica