Convegno Calco dal 7 al 10 settembre a Udine

Informatica, summit internazionale all'Ateneo friulano

Partecipano cento ricercatori di tutto il mondo

Il Friuli si conferma terra d’informatici a trent’anni dall’istituzione all’Università di Udine di uno dei primi corsi di laurea italiani in Informatica, allora Scienze dell’informazione. Saranno infatti un centinaio i docenti e i ricercatori di Informatica di tutto il mondo che parteciperanno dal 7 al 10 settembre a Udine alla terza edizione del convegno internazionale d’informatica Calco, “Conference on algebra and coalgebra in computer science” organizzato dall’Ateneo friulano. L’incontro, promosso dalla professoressa Marina Lenisa del dipartimento di Matematica e informatica, ha cadenza biennale e in precedenza si era tenuto in Galles e Norvegia.
 
La prima giornata della conferenza, lunedì 7 settembre, si terrà nel Salone del Parlamento del Castello di Udine. I lavori si apriranno alle 9 con i saluti il prorettore dell’Ateneo friulano, Alfredo Antonini, il sindaco di Udine, Furio Honsell, e il direttore del dipartimento di Matematica e informatica, Angelo Montanari. Nei giorni seguenti il convegno proseguirà a Palazzo Antonini e a Palazzo del Torso.
 
Al centro dei lavori, i metodi formali, cioè matematici, per lo sviluppo e la verifica dei software e le loro applicazioni nel mondo dell’industria. Un tipico problema affrontato in questo campo è l’affidabilità del software. «Quanto più un software è “critico” – spiega la coordinatrice del convegno, Marina Lenisa –, dal software dei telefoni cellulari a quello che regola operazioni bancarie o che controlla un airbus, tanto più è importante che sia “certificato”, cioè ne sia stata verificata la correttezza con metodi matematici». Nella storia recente sono molti sono gli esempi di software non certificato che, per la presenza di errori sfuggiti ai normali test, hanno prodotto conseguenze catastrofiche. «Due esempi tra tutti – evidenzia Lenisa –: il “bug” nel processore Pentium-II della Intel, che, nel 1994, provocò un ingente danno economico alla compagnia, e la distruzione a pochi secondi dal decollo del razzo Ariane-5 nel 1996. Di qui le necessità di sviluppare e applicare i metodi formali nel mondo dell’industria, al fine di evitare clamorosi fallimenti».

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