Appuntamento martedì 8 al Caffè Visionario di Udine

Tra parole e musica, alla scoperta del primo uomo australiano

Nel 150° anniversario della pubblicazione de “L’origine delle specie” di Charles Darwin

L’ateneo di Udine celebra il 150° anniversario della pubblicazione de “L’origine delle specie” di Charles Darwin, opera che, introducendo la teoria dell’evoluzione attraverso la selezione naturale, rivoluzionò la scienza moderna al punto di far diventare la teoria dell’evoluzione il fondamento principale della biologia. In occasione dell’anniversario, martedì 8 dicembre alle 18 presso il Caffè Visionario di via Asquini 33 a Udine, una serata tra parole e musica accompagnerà il pubblico in un avventuroso viaggio alla scoperta dei primi abitatori australiani di cinquantamila anni fa. L’appuntamento è organizzato in collaborazione con la casa editrice Springer ed aperto a tutti gli interessati. Interverranno Claudio Tuniz, autore con Richard Gillespie e Cheryl Jones de “I lettori di ossa”, esperto di geocronologia e vice direttore del Centro Internazionale di Fisica Teorica di Trieste, e Martin O’Loughlin, studioso ed esperto di didgeridoo e della cultura aborigena australiana.
 
«“I lettori di ossa” – dice Michele Morgante, delegato del rettore per la Ricerca e il trasferimento tecnologico dell’ateneo friulano - è un esempio di come, per ricostruire un processo dinamico, l’evoluzione umana, che è avvenuto nel corso di milioni di anni, sulla base di una fotografia statica fornita dalla situazione presente e da pochi reperti archeologici e fossili del passato sia necessario un approccio multidisciplinare che combina biologia molecolare, genetica, fisica, paleontologia e di come si possa fare dello studio dell’evoluzione umana un soggetto appassionante anche per il grande pubblico».
 

Tuniz condurrà il pubblico in un percorso nel tempo e nello spazio, alla scoperta dei primi uomini che sbarcarono in Australia, di misteriose donne australiane dell’era glaciale e di marsupiali giganti estinti. O’Loughlin presenterà immagini della vita quotidiana degli aborigeni di Arnhem Land e parlerà della loro cultura individuando una continuità nelle tradizioni anche dopo il trauma del confronto con la cultura europea. Si accompagnerà inoltre suonando il didgeridoo, simbolo della musica e dell’identità aborigena australiana. «La storia dei primi aborigeni si può ricostruire – spiega Tuniz - con analisi atomiche e genetiche ed è scritta nelle ossa antiche e nel sangue dell’umanità di oggi. Le vicende australiane sono collegate con la misteriosa fine dei Neanderthal e la diffusione della specie umana dall’Africa. Ma nello studio del nostro passato, la scienza può entrare in collisione con la politica, l’ideologia e i preconcetti del presente».

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