A dicembre ospite della facoltà di Lingue e letterature straniere

Predrag Matvejević all'Università di Udine in qualità di visiting professor

Lezioni aperte al pubblico e attività di ricerca nel dipartimento
di Lingue e letterature germaniche e romanze

Condannato a Zagabria nel 2005, con una pena di cinque mesi di carcere resa esecutiva nel giugno scorso, per “reato di metafora”, avendo definito “talebani cristiani” gli intellettuali che negli anni Novanta fomentarono l’odio nazionalista che portò alle guerre nella ex Jugoslavia. Al centro, per questo, del dibattito internazionale sulla libertà di espressione. Predrag Matvejević, intellettuale e scrittore di fama internazionale, esperto di intercultura, sarà nel mese di dicembre all’università di Udine in qualità di visiting professor della facoltà di Lingue e letterature straniere.

La chiamata di Matvejević rientra nell’iniziativa recentemente varata dall’università di Udine di apertura ai visiting professors, docenti di notorietà internazionale selezionati secondo criteri di altissima qualità, che svolgeranno lezioni e attività scientifica a Udine, con l’obiettivo di qualificare sempre più i percorsi di internazionalizzazione dell’ateneo, offrire alte competenze agli studenti e rafforzare le interazioni con università, centri di ricerca e laboratori stranieri di prestigio.

L’individuazione di Matvejević, nata dalla proposta di Silvana Serafin, direttore del Centro internazionale letterature migranti/Oltreoceano (Cilm) dell’ateneo, «porterà a Udine – spiega la preside, Antonella Riem – un uomo che nella sua vita e nella sua opera ha lavorato costantemente per il dialogo culturale, per la democrazia e per la pace, andando oltre ogni forma di integralismo». Inoltre, la facoltà di Lingue di Lingue, prima facoltà avviata dall’università del Friuli, «dimostra così, ancora una volta – continua Riem –, il suo ruolo centrale e propulsore dello sviluppo dell’internazionalizzazione dell’università di Udine, a conferma anche del primo posto assoluto in Italia ottenuto anche quest’anno, e per sei anni, nella classifica del Censis soprattutto grazie alla qualità delle iniziative messe in campo in questo ambito».

In particolare, Matvejević terrà a Udine un corso su “Il Mediterraneo e l’Europa alle soglie del nuovo millennio. Approcci interculturali” nell’ambito del dottorato di ricerca in Scienze linguistiche e letterarie, aperto a tutti gli interessati, studenti, docenti, scuole e pubblico in genere. Inoltre, sarà impegnato nelle attività di ricerca del dipartimento di Lingue e letterature germaniche e romanze e nei centri di ricerca a esso affiliati, il Cilm, il Centro di cultura canadese e l’Associazione laureati in Lingue.

Predrag Matvejević

Nato a Mostar (Bosnia-Erzegovina) da madre croata e padre russo, Predrag Matvejević è stato docente di Letteratura francese all’università di Zagabria, di Letterature comparate alla Sorbona di Parigi - Nouvelle Sorbonne-Paris III - e ordinario di Slavistica all’università di Roma La Sapienza, nominato “per chiara fama”. All’inizio della guerra nella ex-Jugoslavia, è emigrato scegliendo una posizione tra asilo ed esilio, vivendo dal 1991 al 1994 in Francia, e, dal 1994 in Italia. Il Presidente della Repubblica italiana gli ha concesso la cittadinanza per “la sua opera, accolta con grande favore nei più diversi Paesi, che rappresenta il tramite fondamentale tra le tradizioni culturali dell’area balcanica con la civiltà europea”.

Matvejević ha ricevuto, negli anni, alti riconoscimenti scientifici in ambito internazionale, come il “Prix du meilleur livre étranger” nel 1993 a Parigi e il “Premio Europeo” nel 1992 a Ginevra; il Governo francese gli ha conferito la Légion d’honneur. È presidente del Comitato Internazionale della Fondazione Laboratorio Mediterraneo di Napoli, vice presidente dell’Associazione mondiale degli scrittori Pen Club, membro fondatore dell’Associazione Sarajevo a Parigi e a Roma. È stato consulente per il Mediterraneo nel Gruppo dei Saggi della Commissione europea ed è membro del World Political Forum di Michail Gorbaciov.

Tra i libri più noti, Epistolario dell’altra Europa (Garzanti 1992), in difesa dei diritti dell’uomo e, in particolare, degli intellettuali dissidenti di numerosi Paesi dell’Est perseguitati dal potere e Breviario Mediterraneo (1988, ripubblicato in dieci edizioni da Garzanti). Il volume, tradotto in più di venti lingue, ricostruisce in modo narrativo la storia geopoetica del Mediterraneo e dei Paesi che vi si affacciano.

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