Martedì 5 ottobre “lezione unificata” in tutto l’Ateneo

Udine, al via le azioni di sensibilizzazione sui temi caldi dell'Università

Senato Accademico: sostegno ai ricercatori
e garanzia della didattica

Dal disegno di legge di riforma all’entità dei finanziamenti per lo sviluppo e la sostenibilità. Saranno questi gli argomenti al centro di una serie di iniziative in programma all’università di Udine, volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi caldi che investono il sistema universitario. In particolare, dalla proposta dei rappresentanti dei ricercatori dell’università di Udine in Consiglio di amministrazione, Senato accademico allargato e Facoltà, martedì 5 ottobre docenti e ricercatori di tutte le facoltà terranno una “lezione unificata” sui processi di cambiamento in atto, mentre giovedì 30 settembre la facoltà di Ingegneria aderirà, riunendosi in assemblea, all’iniziativa promossa dalla Conferenza dei presidi delle facoltà di Ingegneria per l’organizzazione di assemblee congiunte in tutte le sedi italiane per discutere sul Ddl di riforma.

Intanto, il Senato accademico dell’università di Udine, alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva, ha confermato il pieno sostegno ai ricercatori, «che si concretizza – spiega il rettore Cristiana Compagno – nelle richieste di modifica del Ddl sull’università avanzate dall’ateneo e dalla Crui a più riprese e in diverse sedi e nell’impegno a vigilare affinché esse vengano recepite». In sintesi, le richieste riguardano «l’avvio – precisa Compagno – di un piano straordinario debitamente finanziato di reclutamento per i ricercatori che abbiano conseguito l’abilitazione scientifica a professore associato e la revisione del piano di annullamento degli scatti stipendiali per i ricercatori».

Il Senato accademico ha inoltre assunto l’impegno di garantire il diritto allo studio. Posizione accolta dalle rappresentanze dei ricercatori che hanno optato per l’organizzazione di iniziative che non interferiranno con il regolare svolgimento delle lezioni, ma di sensibilizzazione, capaci di tenere alta l’attenzione e la tensione sui temi dell’università fino a dicembre. «In quel periodo – aggiunge Compagno -, attraverso la Finanziaria, si verificherà il rispetto delle promesse fatte in questi giorni dai ministri Tremonti e Gelmini».

Niente mobilitazioni, dunque, che potrebbero mettere in pericolo l’offerta formativa dell’università e che il rettore Compagno definisce come «specchio del grande senso istituzionale dei nostri ricercatori e dell’intera comunità universitaria». La programmazione delle attività didattiche, infatti, «rappresenta un dovere istituzionale che costituisce la principale forma di attuazione degli impegni assunti verso studenti, famiglie e territorio».

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