Istituzioni a confronto sui risultati del progetto IN-FVG

Unanime la richiesta di potenziare Techno Seed

Compagno e Cecotti: per aiutare i giovani a fare impresa serve una strategia collaborativa invece di progettualità estemporanee

Chiuso il progetto IN-FVG dedicato alla selezione e al supporto di idee imprenditoriali innovative, Friuli Innovazione, anche gestore dell’incubatore Techno Seed, insieme ai partner di IN-FVG – l’Università di Udine e IRES FVG – ha proposto una riflessione sull’utilità e la modalità dei servizi di incubazione in Friuli.
A discuterne, nel corso di un evento tenutosi ieri pomeriggio(25 ottobre, ndr)in sala Valduga a Udine, sono stati chiamati i principali attori della ricerca, dell’innovazione e dell’animazione economica in Friuli: Confindustria Udine, Camera di Commercio, Cassa di Risparmio del FVG, Confartigianato Udine, oltre a IRES FVG, Università, e Friuli Innovazione.
Al centro del dibattito la ricaduta per il tessuto economico friulano dei servizi a supporto dell’avvio di nuove imprese innovative, quali ad esempio quelli dell'incubatore Techno Seed e il progetto sperimentale IN-FVG, di cui sono stati presentati i risultati e le ricadute.
“Il limite principale di IN-FVG, così come è stato quello di Techno Seed, è che è stato un progetto a tempo, sperimentale– ha commentato il rettore dell’Università di Udine Cristiana Compagno – e come tale ha potuto rispondere e accompagnare, con risultati eccellenti, un numero limitato di idee di impresa. Il territorio adesso avrebbe bisogno di un “sistema IN-FVG” che sia permanente, mettendo assieme gli attori, le competenze e gli strumenti che ci sono già, come l’Università, il Parco Scientifico, le associazioni di imprese e naturalmente il sistema bancario, perché quello che bisogna trovare sono le risorse di funzionamento. Dobbiamo creare valore per il territorio, in particolare accompagnando i tanti giovani che hanno idee”.
Concorda Gian Luca Gortani, direttore di Confartigianato Udine, che suggerisce un modello di incubatore in rete, capace di erogare servizi in base a dove si trovano le migliori competenze. “IN-FVG in questo –dice Gortani – è un ottimo esempio che ha funzionato bene e che potrebbe servire da modello, non per un nuovo progetto ma per una seria ottimizzazione delle risorse e della capacità di offrire servizi”
L’importanza di un incubatore, sia come luogo fisico che come struttura erogatrice di molteplici servizi per favorire la nascita di nuove imprese è stata sottolineata diverse volte durante il dibattito, in particolare da Carlo Asquini, business angel del gruppo IAG – Italian Angels for Growth, un’associazione di investitori privati. “L’incubatore è il luogo dove una buona idea o intuizione può diventare impresa grazie al trasferimento di competenze che vi si attua. Dopo chiaramente si pone il problema di finanziarla, ma senza lo step precedente è inutile anche avere i capitali”.
Fa eco chiudendo la discussione Sergio Cecotti, presidente di Friuli Innovazione, che sottolinea come enti come Friuli Innovazione siano costretti a procedere continuamente per via progettuale per garantire certi servizi. “E’ tempo – ha detto Cecotti – di una seria valutazione delle iniziative sperimentali: quelle che hanno funzionato bene dovrebbero servire da modello e punto di partenza per una razionalizzazione e un disegno complessivo che finalmente tolga dall’incertezza degli esperimenti un’attività importante come quella che si fa a favore delle imprese giovani e innovative”.
“Solo così – chiosa Cecotti– il lavoro fatto e il denaro investito potrà avere una ricaduta significativa sul territorio, per non dare più supporto a qualche decina di nuovi imprenditori ma a centinaia. Questo è quello che ci serve”.
Alla tavola rotonda hanno preso parte anche Massimo Masotti per la CCIAA di Udine, Franco Campagna per Confindustria, Maurizio Marson, direttore della Cassa di Risparmio FVG e Paolo Emilio Zilli di IRES FVG, partner del progetto IN-FVG.
L’occasione del dibattito sull’efficacia dei servizi di incubazione per il rinnovamento del tessuto imprenditoriale locale si inseriva nella cornice dell’evento di presentazione dei risultati del progetto sperimentale “IN-FVG: idee nuove per lo sviluppo del territorio regionale”, promosso da Friuli Innovazione, Università di Udine e Ires FVG e finanziato a bando dalla Regione.
In meno di 3 anni sul sito di IN-FVG sono state raccolte 101 idee di impresa, proposte da 155 aspiranti imprenditori che hanno partecipato da soli o in forma associata. Per la maggior parte le candidature sono venute dal FVG, ma anche da altre regioni italiane e perfino dall’estero.
 
“Abbiamo avuto anche due aspiranti imprenditori bulgari, a testimonianza di un carattere internazionale della nostra regione e dell’interesse per l’insediamento di attività economiche di imprenditori non locali, il che è un grande potenziale” sottolinea Claudia Baracchini, che ha gestito il progetto per Friuli Innovazione.
 
Del centinaio di idee imprenditoriali inviate, circa la metà (46) sono state sviluppate ulteriormente dai candidati e presentate al vaglio di una commissione di esperti del progetto IN-FVG, che ha selezionato le 19 più promettenti. 11 sono state invece le pratiche imprenditoriali realizzate, supportate da borse di studio per 135.000€.
 

“Il percorso di formazione imprenditoriale su misura offerto ai beneficiari del progetto – continua la Baracchini – e la pratica imprenditoriale, ovvero l’affiancamento a un imprenditore già affermato del FVG, sono due caratteristiche vincenti di IN-FVG, di cui auspichiamo si faccia tesoro per iniziative future”.

FONTE: FRIULI INNOVAZIONE

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