Proclamati ieri nella sede dell’ateneo friulano di palazzo Antonini

Prime lauree magistrali interateneo in Scienze e tecnologie per l'ambiente e il territorio

Stefano Bignolini, Mattia Gobbo e Fabiana Perin
hanno svolto a Udine il curriculum in Gestione del territorio

Primi laureati per il corso di laurea magistrale in Scienze e tecnologie per l’ambiente e il territorio, interateneo tra le Università di Udine e Trieste. Stefano Bignolini, ventiseienne goriziano, e i ventiquattrenni Mattia Gobbo, di Vittorio Veneto, e Fabiana Perin, di San Vito al Tagliamento (Pn), hanno conseguito ieri pomeriggio il titolo discutendo la propria tesi nella sede di palazzo Antonini dell’ateneo friulano. Il corso di laurea è articolato in due indirizzi: il curriculum in Gestione del territorio, concluso dai tre laureati, si svolge a Udine e forma professionisti con competenze multidisciplinari e abilità di organizzazione, analisi e gestione degli ecosistemi, capaci di operare nel campo della prevenzione, nella diagnosi e nella soluzione di problemi ambientali; il percorso in Analisi e controllo ambientale si svolge a Trieste e ha l’obiettivo di integrare metodologie di indagine per il monitoraggio e controllo di situazioni ambientali complesse in ambiti antropizzati con finalità di bonifica, ripristino e conservazione.

Il corso di laurea magistrale interateneo in Scienze e tecnologie per l’ambiente e il territorio è stato attivato nell’anno accademico 2010/2011. «Tra le prime esperienze didattiche interateneo – ricorda Paolo Ceccon, coordinatore del corso di laurea magistrale, docente del dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell’ateneo di Udine –, questo corso di laurea rappresenta un esempio di proficua collaborazione didattica tra le Università regionali. Il corso, a riprova della riconosciuta rilevanza territoriale, ha beneficiato di un finanziamento regionale ad hoc utilizzato in larga misura per finanziare cinque borse di studio per anno destinate agli studenti più meritevoli».

Stefano Bignolini si è laureato con una tesi dedicata allo studio delle possibilità di introduzione nei Paesi in via di sviluppo di modelli di agricoltura sostenibile, basati sulla trasformazione di residui della combustione di materiali vegetali. “Confronto tra dodici biochars di origine diversa sulla produzione di biomassa e sull’utilizzo dell’azoto in una coltura di Lolium perenne L.” il titolo della ricerca; relatore Alessandro Peressotti, correlatori Costanza Zavalloni e Tiziana Pirelli.

Mattia Gobbo, nel suo lavoro intitolato “Elementi per la progettazione di un intervento di fitorimedio in un sito industriale”, ha valutato sperimentalmente gli effetti ammendanti di diverse tipologie di carbone vegetale su un substrato fortemente inquinato da metalli in traccia. Ha avuto come relatore Luca Marchiol e come correlatore Guido Fellet.

Fabiana Perin ha esaminato la distribuzione del radionuclide Cs-137 nei vari organi di specie vegetali presenti in un ristretto sito contaminato in provincia di Pordenone, realizzando una tesi sulla “Concentrazione di radiocesio in specie vegetali in una zona ad alta contaminazione in Friuli Venezia Giulia”, relatore Alessandro Del Zotto, correlatore Concettina Giovani.

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