L’incontro a Roma sull’attuazione del dlgs 18/2012

Anche l'università di Udine all'audizione della Commissione Istruzione in Senato

Coviello insieme ad altri quattro direttori generali di atenei italiani
per parlare di bilancio in vista dell’emanazione dei decreti operativi

Anche l’università di Udine ha fatto parte della delegazione del Codau, l’associazione che riunisce direttori e dirigenti delle università italiane, che ha sostenuto l’audizione alla settima Commissione “Istruzione” al Senato martedì 8 ottobre. Era presente anche il sottosegretario del ministero dell’Università e Ricerca, Gian Luca Galletti. Il direttore generale dell’ateneo friulano, Clara Coviello, ha partecipato all’incontro sui due decreti operativi che andranno ad attuare il decreto legislativo 18/12 in vigore dal 23 marzo 2012, ovvero l’atto che introduce l’obbligo, a partire dal 1° gennaio 2014, di introdurre un sistema di contabilità economico-patrimoniale e analitica, del bilancio unico e del bilancio consolidato delle università, in base all’art.5 della legge 240/2010 (la cosiddetta riforma Gelmini). Insieme a Coviello, presente anche in veste di responsabile del gruppo di lavoro Codau  su contabilità e amministrazione, erano presenti altri quattro colleghi di altrettante università italiane: Enrico Periti, presidente Codau e direttore generale dell’università di Brescia, Giuseppino Molinari, direttore dell’ateneo di Pavia e presidente onorario Codau, Carlo Musto D’Amore, direttore de “La Sapienza” di Roma e Giuseppe Colpani, direttore dell’ateneo di Bologna.

“Problemi gestionali e operativi rendono difficoltoso il passaggio per molti atenei italiani alla contabilità economico-patrimoniale entro i termini fissati dal decreto – spiega Coviello -. Alle università è stato chiesto questo cambiamento contemporaneamente alla modifica della governance, che ha visto la creazione dei nuovi dipartimenti e del bilancio unico, a costo zero in termini di risorse umane e di formazione alle nuove procedure e con grossi ritardi degli applicativi software prodotti dal consorzio interuniversitario Cineca che non garantisce l’accompagnamento di tutti i soci entro il 1° gennaio 2014, infatti 20 atenei sono stati programmati entro il 2015”. Una serie di problemi e di lentezze, dunque, non imputabili alle università, tanto più che l’emanazione dei decreti operativi da parte del Governo è in ritardo rispetto alle previsioni. Questo ha costretto gli atenei che stanno pilotando il cambiamento, come l’ateneo friulano, a muoversi in autonomia.

“L’università di Udine ha giocato d’anticipo rispetto a quanto previsto dalla normativa vigente – ha ricordato il direttore generale -, visto che ha portato a termine il passaggio al bilancio unico di ateneo e alla contabilità economico patrimoniale già a partire dal 1° gennaio 2012 e con l’approvazione del bilancio consuntivo lo scorso luglio. Un passaggio valorizzato dalla scelta di sottoporre a certificazione il bilancio 2012 e lo stato patrimoniale 2011 da parte di una società di revisione esterna – la PwC - - continua Coviello -. In questo modo l’Università di Udine è il primo esempio in Italia di ateneo che, dopo l’entrata in vigore della legge240/2010, ha deciso, contemporaneamente al passaggio alla contabilità economico patrimoniale, di coinvolgere una società di revisione e ottenere così la certificazione”.

La delegazione dei direttori generali delle università ha così proposto alla Commissione Istruzione del Senato anche di spostare il termine del 1° gennaio 2014 di due anni e di valutare un meccanismo di penalizzazione per gli atenei che non saranno pronti al 1° gennaio 2016 e premiale per quelli che invece hanno raggiunto l’obiettivo già entro il 1° gennaio 2014.

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