Convegno internazionale il 5 e 6 maggio a Palazzo Florio

Maria Zambrano, "filosofa visionaria"

Demolitrice di certezze precostituite

Un pensiero a metà strada tra filosofia e poesia per riflettere su alcune delle principali questioni legate all’esistenza: dalla ricerca di un significato da dare alla vita al problema della violenza, dal rapporto con l’ambiente alla relazione maestro-discepolo, dal significato del sogno al ruolo dell’arte. All’opera della filosofa e scrittrice Maria Zambrano (Vélez, 1904 – Madrid, 1996), una delle voci più interessanti e originali del panorama culturale spagnolo contemporaneo, e in occasione del centenario della sua nascita, è dedicato il congresso internazionale “Il pensiero di Maria Zambrano”, organizzato dal dipartimento di Lingue e letterature germaniche e romanze dell’Università di Udine che si terrà mercoledì 5, con inizio alle ore 10, e giovedì 6 maggio nella Sala Florio di Palazzo Florio, in via Palladio 8, a Udine.

            “Per Maria Zambrano, una delle prime donne spagnole ad intraprendere la carriera universitaria, – spiega Laura Silvestri, docente di Letteratura spagnola all’Università di Udine – pensare significa decifrare ciò che si sente, con un linguaggio rinnovato che mette in discussione tutte le certezze, creando un sapere che favorisce l’autonomia, libera dai condizionamenti, che permette di comprendere meglio la propria condizione di uomini e donne”. Per lei, infatti, il filosofo non è l’autorità che somministra verità, ma una figura che prende per mano coloro che partecipano della sua stessa situazione vitale, cercando di colmare il divario tra pensare e sentire. “Non stupisce quindi – continua la Silvestri – che la sua sia stata definita una filosofia visionaria. Suggerisce più di quanto non dice, conducendo il lettore non tanto a condividere un sapere, quanto ad assimilare un’esperienza di auto-conoscenza”.

            Mercoledì 5 maggio, alle ore 10, il convegno si aprirà con il saluto di Maria Amalia D’Aronco, prorettore dell’Università di Udine; Andrea Csillaghy, preside della facoltà di Lingue e letterature straniere; Silvana Serafin, direttore del dipartimento di Lingue e letterature germaniche e romanze e Marina Brollo, presidente della Commissione Pari opportunità. Seguiranno le relazioni di Elena Laurenzi dell’Università di Firenze, “Il sapere dell’anima. Zambrano e Ortega y Gasset”; Giuseppe Cacciatore dell’Università di Napoli, “Maria Zambrano, la storia come delirio e destino”; Elide Pittarello dell’Università di Venezia, “Stile e pensiero: alcune varianti in Delirio e destino”; Rosella Prezzo dell’Università di Milano, “Pensare in un’altra luce”. Nella sessione pomeridiana interverranno Chantal Maillard dell’Università di Malaga, “Filosofia y poesia. Algunas consideraciones politicas”; Federica Canestri dell’Università di Siena, “Le Parche”; Pina De Luca dell’Università di Salerno, “La pietà di Antigone”. Infine, la lettura scenica “L’ombra di Antigone” di Anna Panicali, dell’Università di Udine, con gli attori Ilda Fusco, Rita Maffei e Fabiano Fantini.

            Giovedì 6 maggio, i lavori riprenderanno alle ore 15.30. I relatori saranno Carmen Revilla dell’Università di Barcellona, “Lugares de la visibilidad en la obra de Maria Zambrano”; Laura Silvestri dell’Università di Udine, “Espana, sueno y verdad”; Vincenzo Vitiello dell’Università di Salerno, “Il sacro e il nulla”. La giornata terminerà con lo spettacolo teatrale “Controcanto di uno sconcerto”. Testi di Maria Zambrano, Miguel de Unamuno, Frida Kahlo, Carmelo Bene, Violeta Parra, Patrizia Valduga. Adattamento teatrale e performer: Maria Listur. Alla chitarra e violoncello Anna Giulia Serena e Martina Bertoni. Regia di Nicolas Zoric. Gli atti del convegno saranno pubblicati dalla Forum, casa editrice dell’Università di Udine.