Nella sede pordenonese di Infermieristica si discute di multiculturalità

Gli immigrati e il nostro sistema sanitario al centro di un corso

Innovativo aggiornamento per medici, infermieri e studenti

            Una conferenza per mettere in luce le differenze culturali tra popolazioni diverse negli ambienti ospedalieri rivolta principalmente agli studenti del corso di laurea in Infermieristica della sede di Pordenone dell’Università di Udine, a personale infermieristico e medico del Servizio sanitario nazionale. E’ quanto si propongono l’Università di Udine, l’azienda ospedaliera Santa Maria degli Angeli di Pordenone e il Consorzio universitario del Friuli con “Di un altro Paese ma non estraneo. La multiculturalità negli ambienti di cura”, la conferenza che vale come corso di aggiornamento, avrà luogo venerdì 23 gennaio alle 8.30, presso la sede del corso di laurea in Infermieristica, nella sala convegni del Cfp in viale della Comina.

            Il meeting a carattere accademico intende evidenziare alcuni aspetti del fenomeno immigratorio in Friuli Venezia Giulia e nella provincia di Pordenone, descrivere l’epidemiologia dello stato di salute degli immigrati in Friuli Venezia Giulia, individuare le possibili modalità di risposta sanitaria alla domanda di salute delle persone portatrici di cultura altra rispetto alla nostra e, inoltre, riconoscere le modalità di espressione del bisogno di salute ed integrarle nel piano di cure personalizzato. Tutto questo avverrà grazie all’intervento di docenti qualificati e di alto livello e a una serie di testimonianze impegnate nell’ambito sanitario.


            L’incontro verrà introdotto dal presidente del corso di laurea in Infermieristica dell’ateneo udinese e primario del Cro di Aviano, Alfonso Colombatti e dalla coordinatrice Roberta Grando e sarà moderato da Mirella Campagnolo, responsabile URP dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine e dall’antropologa dell’ateneo udinese e di quello veneziana Donatella Cozzi.

            Il ricercatore sociale Paolo Tomasini dell’Ires, dottorando Università di Trento e membro E-labora , l’associazione di professionisti per lo studio di fenomeni socio-economici con sede a Pordenone, interverrà sul tema dall’emigrazione friulana all’immigrazione in regione, affrontando più precisamente i trend statistici e gli aspetti sociologici. Parlerà del diritto alla salute con particolare riferimento alle caratteristiche sanitarie della popolazione immigrata, dalle false credenze alla realtà, Salvatore Geraci della Direzione Area Sanitaria della Caritas di Roma. Sarà pure fatta una panoramica in ambito legislativo d’interesse sanitario e a questo proposito porteranno delle esperienze regionali Nora Coppola, della Direzione regionale della Salute e della protezione sociale e Michele Negro, presidente del Comitato per la legge regionale sull’immigrazione. Maria Bonato, coordinatore dei Servizi sociali dell’Ass 6 e Stefano Franzin, direttore della “Nuovi Vicini onlus”  e membro dell'Osservatorio diocesano permanente delle povertà e delle risorse, affronteranno le principali problematiche sanitarie per la popolazione straniera; intratterrà il pubblico sui Servizi sanitari multiculturali, riportando l'esperienza di Bologna e della rete regionale degli ospedali per la Promozione della salute, Giovanna Vittoria Dallari, responsabile del progetto “Speciale immigrati”  dell’Usl di Bologna.
                 
            Nel pomeriggio, Donatella Cozzi chiarirà le strategie per accogliere la diversità culturale e Elisa Maria De Fatima Gomez Nunez, coordinatore dei mediatori culturali per la sanità dell’associazione Immigrati di Pordenone, affronterà la tematica della  percezione della salute e della malattia, chiarendo il ruolo del mediatore culturale.
Mirella Campagnolo, infine, accennerà alle cure individualizzate tra uguaglianza, disuguaglianza e differenza, facendo attenzione alla lettura della domanda di cure e alla risposta infermieristica nel rispetto del sistema di valori, saperi e credenze.
Al corso che rilascia un attestato di frequenza, è possibile iscriversi anche il giorno stesso dell’evento, fino al raggiungimento del numero massimo di cento partecipanti.

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