18.100 euro da destinare ad un laureato in Medicina

Cellule staminali: assegno di ricerca dalla Banca Popolare di Cividale

Honsell: «Un esempio da imitare per l’intero sistema Friuli»

            Un assegno di ricerca del valore di 18.100 euro da destinare ad un laureato in Medicina e chirurgia, per proseguire le indagini cellulari e molecolari finalizzate a chiarire la fisiologia delle cellule staminali. Con questo generoso contributo la Banca Popolare di Cividale scende in campo a fianco dell’università di Udine per contribuire alla ricerca, portata avanti dall’Istituto di anatomia e istologia patologica dell’ateneo friulano, finalizzata all’isolamento, caratterizzazione ed eventuale impiego per scopi terapeutici delle cellule staminali multipotenti dell’adulto nell’insufficienza cronica funzionale d’organo, in particolare del cuore. Un’attività di ricerca più in generale finalizzata alla riparazione dei tessuti e degli organi danneggiati attraverso le cellule staminali, che, in futuro, potrebbero costituire l’alternativa ai trapianti d’organo.


            «E’ importante – ha sottolineato il rettore dell’ateneo di Udine, Furio Honsell – che un così prestigioso istituto di credito regionale sia al fianco dell’università di Udine e della facoltà di Medicina, oggi impegnata in importanti progetti nell’ambito della biomedicina, in particolare della medicina rigenerativa, delle terapie cellulari su cellule staminali e dell’ingegneria tessutale». L’assegno per un anno di ricerca offerto dalla Banca di Cividale, «che – ha detto il presidente, Lorenzo Pelizzo – ha un occhio di riguardo nei confronti di queste interessantissime ricerche», assume anche un significato particolare «alla luce – ha ricordato Honsell – della recente sigla dell’accordo di programma con il Miur di costituzione di un distretto tecnologico a base regionale sulla biomedicina. La Banca di Cividale – ha concluso il rettore – rappresenta un modello e un esempio per tutti gli attori del sistema Friuli».


            L’Istituto di anatomia e istologia patologica dell’università di Udine è da anni impegnato nella ricerca in cardiologia e vanta numerosi successi testimoniati dalle pubblicazioni apparse sulle riviste scientifiche più prestigiose. «Tra esse ha suscitato notevole interesse – sottolinea il direttore dell’Istituto di anatomia e istologia patologica dell’ateneo di Udine, Carlo Alberto Beltrami – quella che dimostra come, a distanza di tempo dal trapianto cardiaco, una parte di cellule miocardiche venisse sostituita da cellule di provenienza dal donatore, mostrando, in questo modo, la possibilità di una rigenerazione cellulare nel cuore dell’adulto, e un possibile intervento della medicina rigenerativa come possibile alternativa ai trapianti d’organo».

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