Incontro con l’autore il 6 dicembre, alle 17.30, a Palazzo Antonini

Ryszard Kapuscinski all'Università di Udine presenta le sue poesie

Il candidato al Nobel inaugura la nuova collana della Forum

        Dal giornalismo alla letteratura. Ora la poesia. Non un esordio ma il ritorno ad un amore giovanile mai dimenticato. Ryszard Kapuściński, celebre reporter polacco autore di libri tradotti in una cinquantina di lingue, creatore, come l’ha definita Salman Rushdie, di «una straordinaria mistura di arte e reportage», vincitore del prestigioso Premio Asturias 2003 e quest’anno tra i principali candidati al Premio Nobel per la letteratura, sarà a Udine lunedì 6 dicembre, alle 17.30, presso la sala Convegni di Palazzo Antonini, in via Petracco 8, per partecipare alla presentazione della prima traduzione mondiale delle sue poesie, la maggior parte delle quali inedite, raccolte nel volume “Taccuino d’appunti” pubblicato dalla Forum editrice universitaria udinese.
         
        All’evento, organizzato dal dipartimento di Lingue e civiltà dell’Europa centro-orientale dell’ateneo friulano e dalla Forum, interverranno il rettore Furio Honsell, l’amministratore delegato della Forum Andrea Csillaghy, lo scrittore e traduttore polacco Jaroslaw Mikolajewski, e Silvano De Fanti, docente di Lingua e traduzione polacca all’Università di Udine e curatore del volume di Kapuściński. “Taccuino d’appunti” comprende un centinaio di poesie con testo a fronte, scritte dagli anni ’80 ad oggi, gran parte delle quali mai pubblicate nemmeno in Polonia. E’ corredato da una serie di fotografie artistiche in bianco e nero, opera dei fotografi cechi Josef Sudek, Josef Koudelka e Jan Šplíchal. Il libro inaugura la nuova collana “OltrE” della Forum che ospiterà opere di poesia, narrativa e saggistica di autori dell’Europa Centro Orientale.      
 
        Con Taccuino d’appunti Kapuściński compie un viaggio alla scoperta dell’animo umano. Il suo personaggio lirico, spesso autobiografico, si dibatte fra disorientamento e angustia esistenziale sullo sfondo di una terra desolata; l’incapacità di definire se stesso e gli altri lo spinge a rintanarsi in sé o nel proprio piccolo mondo privato. Compie un viaggio all’interno di se stesso, imbattendosi nei luoghi più bui dell’animo, nel male e nel dolore fisico più volte provato dall’autore stesso, con la presenza incombente della morte. Ma seppure addolorato, indifeso, nostalgico, il protagonista delle liriche di Kapuscinski conserva il desiderio di ciò che lo può rendere immortale: la creatività insita nelle forme dell’amore e dell’arte.        
 
        Ryszard Kapuściński è nato a Pinsk, nella Polonia Orientale, oggi Bielorussia, nel 1932. Fino al 1981 ha lavorato come corrispondente estero dell’agenzia di stampa polacca Pap. È uno dei più importanti scrittori del suo paese. Ha viaggiato e soggiornato a lungo in Africa, Asia e America del Sud per raccontare meglio la vita dei poveri del mondo. Presso Feltrinelli ha pubblicato La prima guerra del football, Il Negus, Shah-in-shah, Imperium, Ebano. Narratore abile nella scelta dei mezzi stilistici più vari e nella mescolanza di generi è capace di rendere l’essenza di un fenomeno con il minor numero possibile di parole. Queste qualità, sorrette da un profondo senso etico e dalla comprensione umana verso il singolo individuo, rendono quasi logica la sua escursione poetica. Del resto, il giovane Kapuscinski, prima di diventare giornalista, aveva esordito come poeta.