29 Novembre 2004
Laurea honoris causa dall’Università di Udine
Paniccia: «L'Università permette il salto di qualità alle piccole e medie imprese»
Un invito al confronto fra imprenditori e accademici
«Un maestro modello che ha saputo valorizzare la grande tradizione imprenditoriale del Friuli, un anticipatore e innovatore delle moderne figure di imprenditore e manager polivalente». Così il rettore Furio Honsell ha definito Massimo Paniccia, laureato honoris causa in Economia aziendale dall’Università di Udine. Alloro accademico ad honorem consegnato nel salone del Castello di Udine lo scorso 29 novembre e motivato dal notevole successo ottenuto dal presidente e amministratore delegato della Solari di Udine in vari settori dell’industria, della finanza e dei servizi, e per aver interpretato un ruolo determinante nella salvezza e nel rilancio della Solari, mantenendone in loco, con coerenza decennale, assesti proprietari e attività produttiva. Dal profilo di Massimo Paniccia tracciato nella laudatio di Cristiana Compagno, presidente del corso di laurea in Economia aziendale, emerge una personalità dotata di «una grande capacità di delega e di collocare le persone giuste al posto giusto, unita alla capacità di costruire uno spirito di squadra e una continua tensione verso gli obiettivi».
Sollecitando un rapporto virtuoso tra impresa, istituzioni e territorio, Paniccia, nella lectio magistralis, ha sottolineato come «proprio l’università può fornire la porta d’accesso alla piccola azienda priva di strutture e di risorse per fare ricerca, favorendone il salto di qualità da impresa tradizionale a impresa tecnologicamente avanzata». L’università, insomma, deve «stare dentro e non in attesa dell’imprenditore. E, se necessario, venga in azienda ad applicare la teoria alla pratica». L’imprenditore, a sua volta, «non deve sentirsi allievo ma consapevole che allargare le proprie conoscenze è una grande risorsa».
Parlando della Solari, Paniccia ha spiegato che il marchio «è al tempo stesso pezzo da collezione e altissima tecnologia rivolta al futuro». Ora la Solari è di nuovo leader mondiale nel settore dell’informazione elettronica per viaggiatori e leader nazionale per i sistemi di rilevamento delle presenze. Ha 240 dipendenti (dieci anni fa ne contava 42) ed esporta in 57 paesi. Il valore della produzione è passato da 12 a 24 milioni di euro, la redditività è triplicata. «Una rinascita determinata – secondo Paniccia – non solo e non tanto dal finanziamento della Friulia, quanto dagli uomini». Quelli della sua azienda ma anche quelli della finanziaria regionale. «Mi emoziono – ha confessato – quando, girando il mondo, vedo i nostri pannelli nelle stazioni e negli aeroporti, o quando diventano gli attori protagonisti nelle opere di importanti maestri del nostro tempo come Ronconi o Spielberg, o vendendo esposto il Cifra 3 alla Triennale di Milano o al Moma di New York».
Nato a Roma nel 1947, Paniccia inizia in Carnia la sua carriera di imprenditore e manager. Nel 73 fonda con un socio una piccola azienda che si occupa di edilizia abitativa. Poi continua a muoversi in questo campo acquisendo e rilanciando piccole aziende. Nel 1983 crea due società di leasing. Nel 1993 fallisce la Solari di Udine, azienda leader nei sistemi di informazione al pubblico fondata nel 1948 da Remigio Solari, inventore del primo timbracartellino e del primo orologio a scatti, idea dalla quale è derivato il sistema a palette. Invenzione, quest’ultima, esportata nei principali aeroporti e stazioni ferroviarie del mondo.
La Friulia progetta il salvataggio e il rilancio dell’azienda e affida a Paniccia il ruolo di traghettatore. Nel ’94 Paniccia riesce già a restituire il prestito alla finanziaria regionale e l’anno successivo acquista la Solari. Nel 1998 acquista e salva dal fallimento anche la Fratelli Solari di Pesariis, “l’impresa madre” dalla quale era uscito 50 anni prima Remigio. «La sfida sembra essere vinta – ha sottolineato la Compagno –, e ora i concorrenti globali di Solari sono Omega, Siemens e Philips. Ma Paniccia è anche un manager che presiede e governa complessi processi di privatizzazione e aggregazione di ex municipalizzate, e un imprenditore al servizio delle associazioni di categoria». Presiede, infatti, anche la Fondazione Crt, l’Acegas-Aps spa, multiutility di Trieste e Padova, l’Api di Udine oltre ad essere vicepresidente della Confapi.