Da FriulAdria 72mila euro in tre anni per attività di ricerca

Ricerca: accordo FriulAdria-Università, i mercati dell’Est sotto la lente

L’Osservatorio sui sistemi finanziari e le imprese dei Paesi
dell’Europa centro-orientale istituirà un dottorato di ricerca

        Banca Popolare Friuladria e l’Università di Udine hanno sottoscritto un accordo finalizzato al sostegno della ricerca. L’accordo prevede un contributo di 24mila euro all’anno per tre anni che Banca Popolare Friuladria mette a disposizione dell’Osservatorio sui sistemi Finanziari e sulle Imprese dei paesi dell'Europa Centro-Orientale (Ossfi) dell’Univerisità di Udine, che permetterà di istituire un nuovo dottorato di ricerca. “L’Università di Udine e la Banca Popolare FriulAdria – ha indicato Flavio Pressacco, preside della Facoltà di Economia dell’ateneo friulano – portano avanti un’attività di ricerca congiunta con l’obiettivo di supportare la conoscenza delle problematiche attinenti ai mercati, le istituzioni finanziarie e le imprese dei paesi appartenenti all’area dell’Europa danubiana e orientale. La soddisfazione è massima per la Facoltà di Economia dell’ateneo friulano in quanto l’accordo consente la valorizzazione delle notevoli capacità di ricerca esistenti nella finanza teorica e applicata in seno al Dipartimento di Finanza dell’Impresa e dei Mercati Finanziari, anche perché coinvolge una delle entità finanziarie di maggiore rilievo in ambito regionale e nazionale con cui da anni collaboriamo. L’accordo, peraltro, testimonia il radicamento della Facoltà di Economia nel territorio, e in particolare un dialogo che prosegue con profitto nel Pordenonese”.
         
        “Grazie al finanziamento messo a disposizione da FriulAdria – ha precisato Gian Nereo Mazzocco, direttore dell’Ossfi (Osservatorio sui sistemi Finanziari e sulle Imprese dei paesi dell'Europa Centro-Orientale) dell’Università di Udine – sarà possibile sostenere l’attività di un ricercatore, che individueremo attraverso un concorso pubblico, e provvedere ad un’analisi dettagliata della situazione attuale dei singoli paesi interessati all’allargamento europeo nell’ottica dell’integrazione. Inoltre potranno essere portate avanti attività di scambio e accordi con le università straniere per la condivisione di metodologie e progetti. Anche il gruppo Intesa, del resto, potrà meglio proporsi come partner italiano nei Paesi dell’Europa centro-orientale”.

        Grande soddisfazione per l’accordo raggiunto con l’Università di Udine è stata espressa anche dai vertici di Banca Popolare FriulAdria che si conferma nel ruolo di partner delle istituzioni e del sistema economico locale impegnato nel processo di internazionalizzazione.  Con questa ulteriore iniziativa FriulAdria potrà fornire un servizio ancora più completo alle imprese in termini di analisi e conoscenza dei nuovi mercati. “L’utilità di tenere correnti e proficue relazioni con il mondo universitario e i centri culturali operanti sul territorio è da sempre un motivo dominante delle strategie di Banca Popolare FriulAdria – ha osservato il presidente di FriulAdria Angelo Sette – Negli ultimi anni, in particolare, la collaborazione tra il nostro Istituto e l’Università di Udine si è evoluta fino ad assumere la dignità di una vera e propria partnership che ha reso possibile la realizzazione di importanti progetti come l’archivio multimediale del Patriarcato di Aquileia, le campagne di scavi archeologici, la collana dei cataloghi scientifici dei principali musei della regione e, infine, il supporto alle attività di ricerca dell’Ossfi in ambito economico-finanziario”.
        
        “E’ un accordo che porta vantaggi all’Università, alla Banca e al territorio – ha puntualizzato l’amministratore delegato di FriulAdria Luigi de Puppi – In particolare per il nostro Istituto si tratta di una iniziativa coerente con la nuova strategia di sviluppo verso Est affidataci dalla capogruppo Banca Intesa. Recentemente, infatti, abbiamo avviato un progetto che prevede una sempre maggiore presenza, diretta o indiretta, di FriulAdria nei mercati della grande area balcanico-danubiana”. “Siamo convinti – ha concluso de Puppi – che la ricerca sia un’arma importante contro il rischio della perdita di competitività del sistema economico locale. In tal senso è da sottolineare la felice sinergia tra pubblico e privato finalizzata alla creazione di una rete stabile di ricerca con gli altri Paesi dell’allargamento europeo sotto la regia del dipartimento di Finanza dell’Impresa e Mercati Finanziari”.