Inaugurato il corso organizzato
dal Centro rapporti internazionali

Giovani da tutto il mondo per imparare l'italiano all'università di Udine

Trentasette studenti impegnati fino al 23 luglio

        Dall’Europa Orientale all’America meridionale, dai Balcani al Medioriente fino al Sud Est Asiatico. Sono giunti in Friuli da 17 paesi di tutto il mondo i 37 partecipanti all’undicesima edizione del “Corso intensivo di lingua e cultura italiana”, che terminerà il 23 luglio, organizzato dal Centro rapporti internazionali dell’università di Udine in collaborazione con il Centro linguistico e audiovisivi dell’ateneo e con il supporto logistico dell’Ente regionale per il diritto allo studio universitario (Erdisu) di Udine. I più numerosi sono i russi, quattordici, cinque corsisti sono libanesi, quattro brasiliani. Uno studente ciascuno, invece, per Belgio, Croazia, Danimarca, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Perù, Polonia, Romania, Serbia e Montenegro, Slovenia, Ucraina, Venezuela e Vietnam. «C’è molto interesse nel mondo per l’arte, la cultura e la lingua del nostro Paese – ha sottolineato il rettore Furio Honsell durante la cerimonia di benvenuto –, e l’università di Udine, operando su un territorio plurilingue, costituisce senz’altro un osservatorio privilegiato per vivere l’esperienza italiana». 

        Diciannove corsisti hanno avuto la possibilità di fare le tre settimane di full immersion di lingua e cultura italiana grazie alle convenzioni bilaterali che l’università di Udine ha stipulato con gli atenei di Cracovia, Lubiana, San Pietroburgo, l’università brasiliana di Santa Maria, la Statale di Mosca e l’Istituto italiano di cultura di Hanoi. Fra essi anche cinque ragazzi moscoviti in virtù della collaborazione instaurata l’anno scorso dall’ateneo friulano con l’Istituto professionale “Bonaldo Stringher” di Udine, una delle otto scuole “polo” a livello nazionale per il coordinamento degli scambi italo-russi. I cinque studenti libanesi sono arrivati a Udine invece tramite l’Istituto italiano di cultura di Beirut e il progetto “L’italiano come lingua di cultura e simbolo di pace” promosso dalla legge regionale n. 19 del 2000 riguardante “Interventi per la promozione a livello regionale e locale delle attività di cooperazione allo sviluppo e partenariato internazionale”. I corsisti privati sono tredici. 

        Il corso è strutturato su tre livelli: principianti assoluti e falsi principianti, intermedi, avanzati. Un test d’ingresso valuterà il livello di conoscenza della lingua italiana. Sono previste 60 ore di didattica frontale tenute dagli insegnanti Nicoletta De Boni, Stefania Gavazzi e Valentina Vaclik. Sono previsti anche due seminari di cultura e letteratura italiana moderna e contemporanea.

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