SemeNostrum, nuovo spin off con sede all’Azienda agraria

Produzione di specie erbacee selvatiche per la salvaguardia ambientale

Utili a scopo naturalistico, ornamentale e alimentare

        Produrre e commercializzare sementi di specie erbacee selvatiche della pianura friulana per la creazione di parti stabili utili alla conservazione della biodiversità locale, per la rinaturalizzazione e il rinverdimento di aree degradate e quindi per il ripristino ambientale, per la creazione di prati fioriti ornamentali nel verde pubblico e privato, per il loro utilizzo a scopo naturalistico, ornamentale e alimentare. E’ l’obiettivo di SemeNostrum, lo spin off accademico con sede presso l’Azienda agraria universitaria Antonio Servadei, costituito in società da Alessandro Peressotti, ricercatore della facoltà di Agraria, Silvia Assolari, assegnista di ricerca, ed Elisa Tomat, dottoranda di ricerca del dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell’ateneo di Udine. 

        «Le sementi di specie erbacee autoctone coltivate localmente – spiega Peressotti – non esistono sul mercato italiano, contrariamente a quanto accade nei Paesi del Nord Europa, in particolare Gran Bretagna, Germania e Svizzera, e negli Stati Uniti». Ed è proprio questa l’assoluta novità di SemeNostrum, che ha già ricevuto importanti riconoscimenti. Lo scorso gennaio le ricercatrici Assolari e Tomat si sono aggiudicate il Premio Nonino Risit d’Aur trentesima edizione, dopo essersi fatte conoscere ed essere arrivate tra gli otto semifinalisti all’edizione 2004 del premio nazionale per l’Innovazione Start Cup. A febbraio di quest’anno si sono inoltre aggiudicate la registrazione del marchio valida per 10 anni, messa in palio tra gli otto semifinalisti Start Cup dallo Studio Glp di Udine. 

        «Operatori di vari settori – sottolinea Tomat – hanno espresso il bisogno di specie erbacee autoctone coltivate localmente. Ne sono interessati enti pubblici che attuano interventi di conservazione naturalistica, ditte che si occupano del rinverdimento di aree interessate da interventi infrastrutturali, uffici del verde pubblico che richiedono specie rustiche e con manutenzione quasi nulla per rotonde spartitraffico, privati appassionati di giardinaggio naturalistico». «Il bisogno culinario – aggiunge Assolari –, attualmente espresso con minore intensità, è tuttavia latente, dal momento che, in una fase di grande affermazione degli agriturismi e dei prodotti tipici locali, molti operatori considererebbero comodo trovare sul mercato specie vegetali che altrimenti dovrebbero cercare in natura». 

        L’attività di SemeNostrum è svolta attualmente nell’Azienda agraria universitaria Antonio Servadei, «che diventa così – afferma il direttore, Francesco Savonitto – un incubatore di imprese innovative, grazie anche alla determinazione del presidente Pierluigi Bonfanti a fare dell’Azienda agraria un soggetto presente nel panorama degli enti di ricerca applicata e del trasferimento tecnologico».

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