Progetto in cui l’università di Udine rappresenta l’Italia

Internet e giornali: ricerca europea dei corsi di laurea pordenonesi

Indagine condotta su Corriere della Sera,
La Repubblica, La Stampa

        Continua l’intensa attività di ricerca dei docenti del corso di laurea in Scienze e tecnologie multimediali e della specialistica in Linguaggi e tecnologie dei nuovi media (alla quale ci si può iscrivere fino al 31 dicembre) dell’Università di Udine che ha luogo a Pordenone presso il campus del Consorzio universitario. Dopo la recente fatica della docente Leopoldina Fortunati, che si è concretizzata nella ricerca “L’‘io minimo’ dell’interattività nei giornali online”, effettuata sui siti dei più importanti quotidiani di quattro Paesi europei, con un’analisi più approfondita sulle aree web italiane, ma anche bulgare, estoni e irlandesi, e dopo la prima presentazione sulla rivista scientifica “Problemi dell’informazione” della ricerca “La dinamica tra quotidiani cartacei e online in Italia” condotta a due mani da Fortunati e Mauro Sarrica, e condotta su 18 paesi europei, prosegue la ricerca su questo campo con sviluppi alquanto soddisfacenti. 

        «Stiamo andando avanti con le ricerche – ci comunica Leopoldina Fortunati – per verificare l’impatto di internet sulle pratiche giornalistiche. Grazie ad un progetto europeo Cost A20 “The impact of the internet on the on the Mass Media in Europe”, cui partecipano dieci Paesi, e in cui l’Italia è rappresentata dall’università di Udine, abbiamo già effettuato le interviste a sei giornalisti della carta stampata presso il Corriere della sera, La Repubblica, La Stampa e a tre giornalisti delle relative redazioni on-line. Ma stiamo già ampliando il campione ad altre importanti testate, come Il sole 24 ore, che si sono mostrate interessate a questa ricerca». A breve, dunque, verranno comunicati i risultati di questa indagine che sta suscitando molto interesse tra la stampa nazionale. Si saprà, dunque, tra non molto, come l’avvento di internet abbia modificato le pratiche e le routine giornalistiche nelle redazioni dei più diffusi quotidiani italiani, cambiando, ad esempio, il modo di reperire e di produzione le notizie. «Auspico – ha affermato la docente dell’ateneo friulano – che in un prossimo futuro, magari con il coinvolgimento di neolaureandi, ricerche di questo tipo possano toccare anche la stampa locale».