Il Miur finanzia i medici che sviluppano i tessuti in vitro

I vincitori di Start Cup 2004 diventano impresa

Il gruppo Tor comincerà l’attività alla fine di novembre

        I medici del gruppo Tor, sigla che sta per Tissue and Organ Replacements, vincitori del Premio nazionale dell’innovazione 2004, diventano impresa. Dopo aver ricevuto la notizia che il ministero dell’Università e della Ricerca ha assegnato al progetto un finanziamento pari a 433mila euro, sulla base della legge 297/99, il gruppo ha costituito la società e ora comincerà l’attività. “Potevamo partire soltanto dopo aver ricevuto la comunicazione ufficiale del finanziamento e appena arrivata la notizia, ad inizio novembre, non abbiamo perso tempo e cominciato immediatamente le pratiche” dichiara il professor Francesco Curcio, portavoce del gruppo che a meno di un anno dal trionfo alla finalissima nazionale di Torino, vedono la loro idea diventare realtà.
 
          Il progetto di impresa del gruppo Tor, che prevede un investimento complessivo di 738mila euro, svilupperà e commercializzerà tessuti e organi prodotti in vitro. Si tratta di un'impresa di sviluppo biomedico il cui scopo è progettare, brevettare e commercializzare terapie e diagnostici innovativi in grado di soddisfare un bisogno estremamente importante nel campo del trapianto di tessuti ed organi. Un’idea che aumenterà la disponibilità di tessuti e di organi, colmandone la grande richiesta e facendo compiere grandi passi avanti al settore dei trapianti grazie a tessuti e organi prodotti attraverso la coltura di cellule staminali. “L’obiettivo – spiega Curcio - è quello di produrre cellule da trapiantare in condizioni di maggiore sicurezza per i pazienti. Le potenzialità di commercializzazione sono molto alte. Basti pensare che ogni anno soltanto in Friuli Venezia Giulia vengono eseguiti oltre 2mila interventi di chirurgia maxillo-facciale e implantologia odontoiatrica, il settore a cui si rivolgerà Tor, perlomeno nella fase iniziale”. In un primo momento, infatti, i ricercatori produrranno frammenti di osso di 1-2 centimetri, per poi passare a frammenti più grandi e ad altri tessuti. Una strategia che per ora riguarda un frammento osseo ma che in futuro potrebbe riguardare un osso intero, un tessuto o un organo.
 
        La società sarà formata dagli stessi 10 componenti (tutti della facoltà di Medicina) del gruppo che ha partecipato a Start Cup 2004, la competizione promossa da Fondazione Crup e università di Udine: i docenti Francesco Curcio, Francesco Saverio Ambesi-Impiombato e Franco Quadrifoglio, lo specializzando Antonio Beltrami, i dottori di ricerca Matteo Toller e Annamaria Zambito, i dottorandi Massimo Moretti e Antonella Meli, il laureando in Biologia Federico Ferro e il tecnico del laboratorio biomedico Renza Spelat. Il tutor è il consulente Marco Cestari.
 
        E così, dopo il gruppo Optimus, vincitori del Premio nazionale dell’innovazione del 2003, che già l’anno scorso aveva avviato la sua impresa, ora è il turno di Tor. La migliore dimostrazione che Start Cup non è soltanto una semplice gara di idee imprenditoriali con un premio in denaro, ma il punto di partenza per molte nuove imprese di successo. Sono già diventati spin off anche altri gruppi nati con Start Cup Udine, come Infofactory, che nel 2003 aveva vinto la finale locale e Semenostrum, il gruppo giunto fra gli otto semifinalisti nel 2004 e premiati anche con il Risit D’Aur al Premio Nonino. La cultura imprenditoriale avviata da Start Cup, inoltre, è stata da stimolo per l’intera comunità universitaria: basti pensare che in soli quattro anni sono nati all’università di Udine ben 11 spin off.