Concorso nazionale under 30

Le motivazioni della giuria di Videoland

In finale gli allievi di Scienze
e tecnologie multimediali

        Sabato 4 marzo a Cesena presso la sede di “Videoland” per “Giovani VideoMakers”, il concorso nazionale rivolto ai registi under 30, verranno premiati i lavori degli allievi del docente Gabriele Coassin del corso di laurea in Scienze e tecnologie multimediali dell’Università di Udine. Lavori che, peraltro, andranno in onda sull’emittente televisiva “Teleromagna”. Sono stati ammessi in finale e proiettati nella serata della premiazione i seguenti lavori: “La Vecchina” di Marco Mistretta, “Eppur Accade” di Elisa Caldana, “PhotoVox” di Katuscia Da Corte, Concetto Di Stefano, Nicole Orlando, “Paure Super-Abili” di Valeria Giulianelli, “Electronic symphony” di Matteo Fregolent.e “Acua / H2_O” di Riccardo Morsanuto, realizzato come prova d'esame per il docente Paolo Parmeggiani. La giuria ha deciso di assegnare il primo premio ex-aequo al corto sperimentale “Eppur accade” di Elisa Caldana realizzato come prova d'esame per il Laboratorio di progettazione creativa dell'audiovisivo a Pordenone, con la seguente motivazione: «Sembrano in un primo momento spot realizzati unicamente per un esercizio doveroso per partecipare al corso di tecnologia multimediale. Poi scopriamo che c'è qualcosa di più: oltre ad una grande maestria tecnica, un intelligente spirito, una forte ironia che non si impara all'Università ma è una caratteristica della personalità dell'artista». 

        Il video La vecchina”di Marco Mistretta, autore segnalato dalla giuria per la qualità del backstage è piaciuto «non solo per la sua valenza didattica di guida a come ci si deve comportare in strada – hanno dichiarato i giurati – ma soprattutto per il backstage che lo completa e che illustra, soprattutto ai giovani Videomakers, come si lavora ad un video. Quindi doppiamente didattico». Il docente Gabriele Coassin ha commentato con orgoglio e soddisfazione i risultati raggiunti dai suoi allievi, precisando con ironia che «non è proprio d'accordo con la giuria sul fatto che certe cose non si imparano all'Università. Senza nulla togliere- ha chiarito Coassin – al talento dei singoli autori –, si può dimostrare il contrario semplicemente per il fatto che a questo concorso nazionale, su 31 opere ammesse in finale, ben dieci sono di miei allievi, contando anche le opere finaliste provenienti da prove d'esame per i miei corsi all'Università di Pisa. In particolare, il migliore piazzamento degli allievi di Pordenone è dovuto all’indovinato mix del programma di cultura scientifica, umanistica e tecnica, sviluppato da una docenza qualificata».