Crescono brevetti, spin off e laboratori misti

Trasferimento tecnologico: bilancio positivo per l'ateneo di Udine

Compagno: «I brevetti creano valore sul mercato»

        Bilancio positivo per brevetti, spin off e laboratori misti con le imprese realizzate dell’università di Udine. L’intensità del trasferimento tecnologico si attesta infatti su percentuali che superano abbondantemente la media nazionale, come emerso dall’indagine realizzata dall’ufficio per il trasferimento tecnologico dell’ateneo friulano, uno dei dieci in Italia ad aver ottenuto un finanziamento ministeriale per il potenziamento della sua attività. Nel 2006 l’ateneo friulano, forte di 10 spin off e 42 brevetti, dei quali 17 commercializzati, realizza un trasferimento tecnologico più “intenso” rispetto alle altre università italiane: nel 2006 il rapporto fra i brevetti trasferiti a terzi al fine di sfruttamento commerciale e le domande di tutela è pari al 40,48%. 

        “I brevetti – sottolinea Cristiana Compagno, delegato del rettore per l’innovazione tecnologica e imprenditoriale dell’ateneo friulano - vengono gestiti non per stare nel curriculum dei professori ma per creare valore sul mercato. La performance è iniziata due anni fa quando è avvenuto il balzo dal 24% del 2002 al 45% del 2003. Un risultato notevole soprattutto se si pensa che dai dati del Cnr emerge che nel 2003 il valore medio del trasferimento tecnologico per le università italiane si aggirava intorno al 13%. Rispetto allo stesso asse temporale, l’intensità del trasferimento tecnologico per l’ateneo friulano ha superato il 56%”. 

        Sopra la media nazionale anche la produttività del trasferimento tecnologico, calcolata sulla base del rapporto fra le domande di brevetto e il numero di brevetti commercializzati ogni mille docenti dell’area scientifica: il dato di Udine nel 2004 è pari al 2,4%, mentre quello nazionale è fermo all’1,6%. I risultati concreti di questo processo non si sono fatti attendere: i ricavi cumulati dell’attività brevettale dai 200 mila euro del 2004 si stima che schizzeranno oltre i 600 mila euro alla fine del 2006, con costi che si aggirano intorno ai 300 mila euro: un risultato raggiunto in poco più di 5 anni, visto che prima del 2000 l’attività brevettale all’università di Udine era di scarsa entità. Le statistiche rivelano che le commercializzazioni sono avvenute per circa il 70% entro un anno dal deposito e nel 41% dei casi addirittura entro un mese. 

        L’80% circa delle imprese a favore delle quali sono state concesse licenze sono di piccole e medie dimensioni. “Questo conferma – spiega Compagno – la tendenza delle Pmi ad acquisire dall’esterno l’innovazione che non riescono a sviluppare al proprio interno”. Ben oltre il 20% dei rapporti contrattuali, però, hanno come controparte ditte con sede legale all’estero, mentre il retsante 76% è stato licenziato a favore di aziende, delle quali metà con sede in Friuli Venezia Giulia. I mercati di riferimento di quasi tutte le licenziatarie italiane si estendono però oltre i confini nazionali.

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