Presentazione martedì 24 ottobre nel Castello di Udine

Il Tagliamento, fiume europeo e di frontiera

Prima opera interdisciplinare sul fiume del Friuli:
geologia, storia, aspetti naturalistici, sociali ed economici

Un grande omaggio al Tagliamento, il fiume del Friuli.  Un fiume di frontiera ma anche, e soprattutto, un fiume europeo per storia, naturalità e bellezza del suo ecosistema e dei suoi paesaggi. Un fiume raccontato e spiegato, attraverso parole e immagini, dal volume “Il Tagliamento” (Verona, 2006, pagg. 508). Un’opera interdisciplinare di carattere scientifico-divulgativo, arricchita da un vasto repertorio iconografico, promossa dall’Università di Udine, dal Circolo Menocchio di Montereale Valcellina e da Cierre Edizioni. Il libro sarà presentato per la prima volta al pubblico martedì 24 ottobre, alle 17, nel Salone del Parlamento del Castello di Udine. Dopo la presentazione del rettore, Furio Honsell, che parlerà de “Il Tagliamento: mille modi per comprendere il Friuli”, interverranno i docenti dell’ateneo friulano Adriano Zanferrari, “Rocce, ghiaie e acque”, Furio Bianco, “Il fiume, gli uomini e la storia”, e il naturalista Michele Zanetti, “Biodiversità dei territori del bacino”. 

        «Non vi sarebbe Friuli senza il Tagliamento – scrive il rettore Furio Honsell nell’introduzione al volume –. Parlare del Tagliamento è, perciò, raccontare del Friuli stesso, dalla geologia all’archeologia, dagli aspetti naturalistici a quelli storici, artistici, sociali ed economici». Il volume è stato curato dai geologi Adriano Zanferrari e Paolo Paronuzzi, e dallo storico Furio Bianco, docenti all’Università di Udine, da Aldino Bondesan, ricercatore di geografia all’Università di Padova, e dall’esperto naturalista Michele Zanetti. 

        La prima sezione dell’opera descrive le fisionomie naturali proprie del bacino del Tagliamento. Inizia con un lungo e affascinante viaggio nel tempo geologico che ci porta da antichi oceani scomparsi alle montagne d’oggi e alla sismicità della regione. Sviluppa i temi della fragilità ambientale dei suoi territori montani, del particolare regime idraulico del fiume e delle sue drammatiche piene; descrive la geologia della pianura che il Tagliamento stesso ha costruito con il suo incessante lavoro di trasporto e accumulo di sedimenti. Affronta il tema della biodiversità e, dunque, dell’universo vivente del fiume e delle sue montagne fino agli arenili dell’Adriatico; descrive foreste e praterie magredili, delicati elementi botanici e grandi animali ricomparsi soltanto da qualche decennio sugli scenari faunistici dell’arco alpino orientale.

Nella seconda sezione è invece l’uomo a entrare da protagonista sugli scenari della storia antica e recente del fiume e del suo territorio. Vi si affrontano i temi dell’antico popolamento, degli insediamenti medievali e della connessa geografia dei poteri. Ma anche i percorsi degli emigranti, le grandi trasformazioni della geografia, dell’ambiente del fiume e dei territori contermini determinate dalle opere irrigue e dalla bonifica. Tappa finale sono gli approdi geopoetici e le memorie fluviali che propongono un immagine del Tagliamento che restituisce tutte le suggestioni e il fascino che da sempre il fiume ha esercitato sull’immaginario collettivo.