Convegno venerdì 24 novembre a Palazzo Florio, Udine

Il mosaico Bosnia Erzegovina, ieri e oggi

Società ed etnie, lingua e cultura
fra Occidente e Oriente

        La complessa, affascinante e, per certi versi, drammatica realtà sociale, culturale e linguistica del territorio bosniaco ed erzegovese sarà esaminata nel corso del convegno internazionale “Il mosaico linguistico e culturale della Bosnia ed Erzegovina”, in programma venerdì 24 novembre, con inizio alle 9, nella sala Florio di Palazzo Florio, in via Palladio 8, a Udine. L’incontro, organizzato dal dipartimento di Lingue e civiltà dell’Europa centro-orientale e dal Centro internazionale sul plurilinguismo dell’Università di Udine, si aprirà con gli interventi del rettore Furio Honsell, del preside della facoltà di Lingue e letterature straniere, Vincenzo Orioles, del direttore del dipartimento di Lingue e civiltà dell’Europa centro-orientale, Giorgio Ziffer, e di Fedora Ferluga, ordinario di Letteratura serba e croata all’ateneo friulano. Alle 17, a conclusione dei lavori verrà proiettato il film Adio derida, della cineasta sarajevese Vesna Ljubić, che in chiave profondamente lirica simboleggia l’addio a una Sarajevo scomparsa. 

        I temi proposti dal convegno comprendono: una riflessione in chiave sociologico-filosofica sull’ “essere bosniaco ai tempi delle etnie”; un’analisi dei problemi derivanti dall’attuale politica culturale in una società divisa su base etnica; una rassegna sulla situazione linguistica in area bosniaca, dove in periodo ottomano è stato significativo l’apporto delle civiltà orientali (turca, araba e persiana) e ispanico-sefardita, con uno sguardo agli attuali sforzi di standardizzazione della lingua bosniaca; un’introduzione alla specifica poetica della letteratura musulmano bosniaca in lingue orientali e un’analisi delle scelte linguistiche operate dagli scrittori ebrei sefarditi a favore del bosniaco. 

        Le relazioni saranno svolte da: Hanka Vajzović, linguista e orientalista dell’Università di Sarajevo; Tatjana Sekulić, sociologa dell’Università di Milano-Bicocca; Amina Šiljak-Jesenković, turcologa dell’Istituto Orientale di Sarajevo; Maria Rita Leto, slavista dell’Università di Pescara; Božidar Stanišić, scrittore bosniaco residente in Friuli dall’inizio del conflitto nel suo paese.