Bresadola, Honsell e Cecotti hanno firmato l'accordo

Teleriscaldamento, parte il progetto per l'impianto di cogenerazione

Sarà al servizio dell’ospedale, del polo dei Rizzi, della piscina dell’istituto Tomadini, della scuola media Tiepolo e delle case popolari di via Mantova, oltre che dei cittadini che ne faranno richiesta

        Servirà ad abbattere i costi dell’energia elettrica e termica per utenze pubbliche e private, a completare i lavori del nuovo ospedale e a ridurre l’impatto ambientale nel rispetto degli accordi di Kyoto. Prima in regione e in tutto il resto del Nord Est, la rete per il teleriscaldamento della parte nord-ovest della città che il Comune, l’Azienda ospedaliero-universitaria e l’Università di Udine hanno concordato di realizzare (l’incarico del progetto è stato assegnato al professor Gioacchino Nardin) nell’ambito del Piano energetico comunale, dotando la centrale tecnologica del nosocomio di un impianto di cogenerazione al servizio tanto dell’ospedale stesso, quanto di altre strutture pubbliche (polo dei Rizzi, piscina dell’istituto Tomadini, scuola media Tiepolo e case popolari di via Mantova) e dei cittadini che ne faranno richiesta (per un totale di 7 mila potenziali utenze), ha assunto da ieri i crismi della piena ufficialità.

        Il sindaco Sergio Cecotti, il commissario straordinario dell’Azienda unica, Fabrizio Bresadola, e il rettore dell’ateneo friulano, Furio Honsell, hanno infatti sottoscritto un accordo di programma che impegna le parti a collaborare alla riuscita del progetto Aton (dal nome della divinità egizia rappresentata dal disco solare). Un’operazione del valore complessivo di oltre 100 milioni di euro (compresi i costi per il completamento del nuovo ospedale), di cui 7 per la sola costruzione della rete, che – a conti fatti – consentirà all’ex Santa Maria della Misericordia di risparmiare fino a un milione di euro l’anno e, più in generale, il versamento delle accise sul gas metano agli utenti che decideranno di collegarsi alla rete di trasporto del calore. Il tutto, a partire dalla fine del 2010, quando si prevede di chiudere i due cantieri (uno all’interno e l’altro all’esterno del perimetro ospedaliero). Ma nel frattempo, un’analoga operazione potrebbe essere avviata anche nell’area ex Bertoli: interesse per un un impianto di cogenerazione è già stato manifestato per la parte residenziale, che ospiterà circa 1.500 persone.