Grazie alla convenzione fra Ateneo e Comune di Sedegliano

Biblioteca e archivio Tessitori, al via il riordino e la catalogazione

I lavori sui preziosi documenti del senatore padre
della Regione Autonoma affidati agli esperti dell’Università

        Il riordino dei fondi archivistico e bibliografico del senatore Tiziano Tessitori (13 gennaio 1895-19 aprile 1973), padre della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, lasciati dagli eredi al comune di Sedegliano, paese natale del senatore, sarà condotto per volere degli stessi eredi, a partire dal 2007, dagli specialistici dell’università di Udine. Il fondo archivistico Tessitori ha già ufficialmente ottenuto dalla Soprintendenza archivistica per il FVG la Dichiarazione di notevole interesse storico, avendo così formalmente riconosciuta l’importanza storica-culturale della documentazione oltre alla garanzia di tutela dal punto di vista normativo e conservativo. I lavori che saranno condotti dall’ateneo friulano sono resi possibili grazie alla convenzione di collaborazione sottoscritta nel maggio dello scorso anno dall’Ateneo e dal Comune. Le operazioni riguarderanno il riordino e l’inventariazione del fondo archivistico, il riordino e la catalogazione del fondo bibliografico e la valorizzazione del patrimonio documentale e librario.
 
            Le operazioni di riordino, inventariazione e catalogazione saranno svolte dai vincitori del concorso per l’attribuzione di due assegni di ricerca bandito dall’Università, Gabriella Cruciatti e Marta Mastronardi rispettivamente per il fondo archivistico e per il fondo bibliografico. I referenti scientifici sono, per il fondo archivistico, Roberto Navarrini, professore di archivistica e delegato del rettore per l’Archivio generale di ateneo e per il fondo bibliografico Bruno Figliuolo, delegato del rettore agli Archivi, biblioteche e musei. I referenti tecnici del progetto sono, rispettivamente per il fondo archivistico e bibliografico, Michela Maniassi, responsabile del Centro gestione documenti d’ateneo, e Piergiorgio Sclippa, direttore tecnico del Centro interdipartimentale di servizi bibliotecari del polo umanistico dell’università. «Il progetto – dice il sindaco di Sedegliano, Corrado Olivo -, iniziato grazie alla sensibilità delle famiglie eredi, Tessitori e Meloni, e alla volontà dell’ateneo di Udine, con la preziosa collaborazione dell’assessore Lorenzo Zanon, consentirà alla comunità friulana tutta di avvalersi di preziosi documenti e di conoscere a fondo la figura di Tessitori». La conclusione dei lavori è prevista per la fine del 2007.
 
            La biblioteca Tessitori è costituita da un totale di 2.490 volumi. Di questi, le monografie sono 2.130: 960 di letteratura e saggistica; 510 di storia; 390 di diritto; 210 sul Friuli e 60 sulle scienze. I fascicoli di riviste sono 360. I volumi contengono dediche autografe degli autori, come quelle del presidente della Repubblica Giovanni Leone o di Chino Ermacora. La struttura dell’archivio personale è articolata e complessa. È costituito in maggioranza da carte sciolte, fascicolate dallo stesso Tessitori nel corso della vita. In esse si distinguono quattro gruppi: il carteggio personale; il carteggio relativo agli impegni politico-sociali; le pratiche riguardanti l’attività forense; il carteggio attinente l’attività del senatore. All’interno dei singoli fascicoli dell’archivio sono raccolti i materiali informativi utilizzati dal Tessitori per la stesura dei documenti, le minute dei discorsi e degli articoli, la corrispondenza intercorsa con varie autorità.
 

        «Si tratta – precisa Navarrini – di fonti preziose che richiedono una adeguata tutela per essere conservate e adeguatamente utilizzate». «Al di là dell’indubbio valore scientifico e documentario dei fondi Tessitori, «sottolineo con soddisfazione – aggiunge Figliuolo - il ruolo svolto dall’Università, nel contempo di interazione e guida scientifica nei confronti della realtà locale che potrebbe essere preso a modello anche per altre iniziative similari». Dopo il riordino il fondo non sarà consultabile in toto, in quanto non sono ancora scaduti i termini previsti dalla legge, ovvero non sono trascorsi 40 anni per i dati “sensibili” e 70 per quelli “sensibilissimi” (dati e informazioni di carattere strettamente personale).

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