Martedì 23 ottobre a Palazzo Antonini
e Cinema Visionario

Ejzenštejn: memoria, estetica e cinema

Giornata di studio e proiezione de "La corazzata Potëmkin"
con la musica dal vivo di Gian Maria Accusani dei Prozac+

        Regista e teorico osannato, emblema di un cinema capace di assimilare le più importanti eredità delle arti maggiori, e di rinnovarle nel panorama estetico e ideologico del Novecento, Sergej Michailovič Ejzenštejn sembra essere stato ampiamente esplorato in tutte le sue componenti. I suoi film hanno originato ampi studi e celebri parodie, i suoi saggi sono stati banco di prova e blocco di partenza della riflessione sul cinema dagli anni Trenta in poi. Eppure, il Leone di Riga continua a essere un terreno estremamente fertile di studio e discussione. 

        Per approfondire alcune questioni centrali per la teoria, i film e il contesto sociale in cui visse e lavorò Ejzenštejn, la facoltà di Lingue e il dipartimento di Lingue e civiltà dell’Europa centro-orientale dell’Università di Udine hanno organizzato, con il sostegno della Regione, una giornata di studi dedicata a “La forma della memoria. Memorialistica, estetica, cinema nell’opera di Sergej Ejzenštejn” che si terrà martedì 23 ottobre, dalle 9.30 alle 19, nella sala convegni di Palazzo Antonini, in via Petracco 8 a Udine. 

        Che valore attribuiva Ejzenštejn alla memoria nel suo complesso sistema di pensiero? In che modo i suoi film contribuirono a costruire una memoria pubblica condivisa e molte volte controllata da uno spietato regime totalitario? Quanto la memoria storica russa, chiamata in causa in Aleksandr Nevskij (1938) e Ivan il terribile (1942-46), ha la funzione di legittimare il potere esistente? E quali erano le condizioni per l’esistenza di una memoria privata negli anni del terrore staliniano, durante i quali il cineasta redasse La sua arte nella vita? A queste e altre domande proveranno a dare risposta gli esperti, fra i quali Vittorio Strada, profondo conoscitore della cultura russa, e Leonardo Quaresima, studioso di cinema dell’ateneo friulano, che parteciperanno alla giornata di studi. 

        Al termine dell’incontro, alle 21.00, presso il Cinema Visionario, in via Asquini 33, ci sarà la proiezione del più noto film di Ejzenštejn, La corazzata Potëmkin (1925), con l’accompagnamento musicale eseguito dal vivo di Gian Maria Accusani dei Prozac+ e la sua band (electronics, synth, chitarra, basso, batteria elettronica). La serata è realizzata dal Centro espressioni cinematografiche (Cec) di Udine in collaborazione con la Cineteca del Friuli e l’Ateneo udinese. 

        «Il caso di Ejzenštejn – spiega il coordinatore scientifico della giornata di studi, Francesco Pitassio –, è particolarmente rivelatore del più ampio contesto sovietico per più ordini di ragioni: la visibilità nazionale e internazionale del cineasta; la riflessione specifica dell’artista sulla memoria; l’attenzione del regista alle possibilità cognitive e linguistiche per produrre sensazioni, emozioni e concetti; il tentativo di coniugare l’impegno ideologico e sociale con la ricerca estetica personale. Per questi e altri aspetti Ejzenštejn è un caso limite, e per questo esemplificativo, delle mutazioni in atto nell’allora Unione Sovietica. Cambiamenti non privi di similitudini con contesti sociali e politici analoghi, nella prima e nella seconda metà del Novecento». 

        La giornata di studi si aprirà con i saluti della preside della facoltà di Lingue, Antonella Riem; del direttore del dipartimento di Lingue e civiltà dell’Europa centro-orientale, Giorgio Ziffer; del presidente della commissione didattica del corso di laurea in Mediazione culturale, Luigi Reitani, e la presentazione dell’incontro da parte di Francesco Pitassio, docente di Storia del cinema, e Rosa Anna Giaquinta, docente di Lingua e letteratura russa, all’ateneo friulano. Seguiranno le relazioni di Vittorio Strada, storico della cultura russa, su “Cinema, storia, mito: biografia e autobiografia di un regista”, e di Maria Ferretti (Università della Tuscia di Viterbo) che parlerà della “Memoria pubblica e costruzione dell’identità collettiva nell’Urss degli anni Trenta: Aleksandr Nevskij (1938)”. Seguirà la discussione con i contributi di Raffaella Faggionato (Università di Udine), “Memoria, arte, natura da Fedorov a Ejzenštejn”; Alessandra Cervini (Università della Calabria), “Per una filosofia della memoria. Una lettura di Metod tra scienze naturali e storiche”, e Ivan Tassi (Università di Bologna), “Le trappole della memoria. Per un’analisi finita e infingibile delle Memorie di Ejzenštejn”. 

        I lavori pomeridiani inizieranno alle 15 con gli interventi di Leonardo Quaresima (Università di Udine) su “Chi ha dimenticato le forbici? Ejzenštejn, Balázs e un po’ di filologia”; Ornella Calvarese (Università di L’Aquila) che parlerà di “Montaggio e memoria”; Antonio Somaini (Università di Genova) su “Il rantolo della pittura, Storia delle immagini, degli stili e della coscienza nella Teoria generale del montaggio”, e Andrea Lena (Università di Perugia) dedicato a “Quando la memoria cambia segno: Ottobre (1927)”. Alla discussione parteciperanno Dunja Dogo (Università di Siena), “1927: la memoria della rivoluzione. La versione di Esfir Sub”, e Daniele Dottorini (Università per stranieri di Perugia), “Nachleben. Tempo, storia e memoria delle immagini”.

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