Convegno internazionale mercoledì 28 gennaio
a Udine

Euroregione, policentrismo o declino

In cantiere un gruppo di lavoro che elaborerà
una proposta tecnica da presentare
alle autorità istituzionali
Conclusioni del presidente
della Regione Fvg, Renzo Tondo

Valutare le prospettive di sviluppo dell’Euroregione analizzando la possibilità di attuare una maggiore coesione territoriale e una strategia del policentrismo urbano e territoriale per l’area alpino-adriatica-danubiana. È l’obiettivo del convegno internazionale organizzato dall’Università di Udine su “L’Euroregione policentrica verso un più coeso e competitivo sistema territoriale alpino-adriatico-danubiano”. L’incontro si terrà mercoledì 28 gennaio, dalle 14.30, nella sala congressi della Fondazione Crup, in via Manin 15 a Udine. Parteciperanno all’assise pianificatori, urbanisti, economisti, geografi ed economisti americani, austriaci, italiani e sloveni. Saranno presi in considerazione i diversi scenari possibili del progetto di Euroregione, l’area alpino-adriatica-danubiana all’interno della quale ricadono Friuli Venezia Giulia, Veneto, Carinzia, Slovenia e le altre regioni interessate all’iniziativa.
 
Dopo i saluti delle autorità, i lavori saranno aperti dagli interventi del rettore Cristiana Compagno, del presidente della Camera di commercio di Udine, Giovanni Da Pozzo e dal segretario dell’Associazione italiana per il Consiglio dei comuni e delle regioni d’Europa (Aiccre), Nevio Puntin. Per le conclusioni è previsto l’intervento del presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo. «Per l’Euroregione – sottolinea il coordinatore scientifico dell’evento, professor Sandro Fabbro – lo scenario europeo della coesione territoriale, basato su un forte policentrismo tra città e qualità urbane e territoriali, è quello che dagli studi più qualificati emerge come il più adatto e desiderabile. Da questo convegno si potrebbe così già delineare la costituzione di un gruppo di lavoro tecnico-scientifico che elabori una proposta di policentrismo euroregionale da portare alla valutazione delle autorità politiche e istituzionali».
 
Il programma del convegno, presieduto da Margherita Chang Ting Fa, direttore del dottorato di ricerca in Economia, ecologia e tutela dei sistemi agricoli e paesistico-ambientali, prevede una relazione introduttiva che illustrerà performance e prospettive di alcuni casi emblematici di policentrismo urbano in Europa e negli Stati Uniti. Due sessioni entreranno poi nel merito dei temi, con specifico riferimento a quella più generale istituzione delle politiche territoriali transfrontaliere che può essere l’Euroregione. L’incontro è promosso dal dottorato di ricerca in Economia, ecologia e tutela dei sistemi agricoli e paesistico-ambientali dell’ateneo in collaborazione con Regione Friuli Venezia Giulia, Associazione italiana per il Consiglio dei comuni e delle regioni d’Europa, Camera di commercio di Udine, European council of spatial planners e Istituto nazionale di urbanistica.
 
In un recente studio del gruppo di ricerca europeo Espon, vengono identificati tre scenari possibili per i territori d’Europa al 2030. Le analisi combinate di economisti, urbanisti, geografi, trasportisti e analisti ambientali hanno dato luogo a uno “scenario tendenziale”, uno della “competitività spinta” tra città e tra territori e uno della “coesione territoriale”. Considerando che lo scenario della “competitività spinta” risulta quello che marginalizza maggiormente l’area alpino-adriatica-danubiana rendendola dipendente dalle aree metropolitane di Milano, Monaco o Vienna, le prospettive più favorevoli per il progetto dell’Euroregione sono legate allo scenario della “coesione territoriale”.
 
Grazie alle connessioni policentriche che si stabilirebbero tra le principali città si nota una crescita di rango dell’intera area. Venezia, Trieste e Lubiana sono identificate come possibili, anche se deboli, aree metropolitane, mentre Udine e Klagenfurt risultano fortemente integrate in questo sistema policentrico metropolitano. «Questo sistema policentrico coeso al suo interno – spiega Fabbro – riuscirebbe a superare la forza di attrazione dalle diverse grandi aree metropolitane di Vienna, Monaco o Milano ed a costruire una propria autonoma identità». Lo studio è consultabile dal sito web
www.espon.eu/mmp/online/website/content/projects/260/716/file_4015/fr-3.2_final-report_vol1.pdf.

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