L’evento, aperto al pubblico, è organizzato dal Dipartimento di Scienze giuridiche

Expertise e comitati tecnici nelle decisioni pubbliche, il caso PM10

Incontro martedì 28 novembre, alle 15, nel polo di via Tomadini

Il caso della regolazione europea delle emissioni inquinanti e delle particelle in sospensione (PM10) sarà al centro dell’incontro “Expertise e comitati tecnici nelle decisioni pubbliche”, in programma a Udine martedì 28 novembre, tra le 15 e le 17, all’Auditorium del Dipartimento di Scienze giuridiche, in Via Tomadini 3. L’evento, aperto al pubblico, è stato organizzato nell’ambito del Corso di laurea magistrale in “Cittadinanza, istituzioni e politiche europee” e del progetto di ricerca dipartimentale “L’identità politica: governance e razionalità pratica di fronte alle sfide multiculturali”. Relatore sarà Giuseppe Ieraci, professore ordinario di Scienza politica presso il Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Trieste.

«Nella ricostruzione del processo decisionale relativo alla regolamentazione delle emissioni inquinanti nelle aree urbane a livello europeo, il Prof. Ieraci mette bene in luce tre elementi peculiari alla dimensione sovranazionale del decision-making in questo ambito di policy» spiega l’organizzatrice dell’incontro, Gaia Matilde Ripamonti, docente di Analisi delle politiche europee all’Università di Udine. «In primo luogo, l’autonomia ottenuta dalla fine degli anni ‘80 dalla politica ambientale nel contesto europeo ha contribuito all’emersione di una fitta rete di relazioni e influenze tra gli attori che si sono manifestate nel corso del processo decisionale. In secondo luogo, la complessità e tecnicità delle soluzioni da adottare e conseguenti decisioni ha rafforzato il ruolo delle agenzie legate ad alcuni Stati membri e di alcuni gruppi di lavoro tecnici. In terzo luogo, il processo decisionale evidenzia il ruolo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nella formulazione e caratterizzazione del problema e nella proposta di alcuni suggerimenti per la sua soluzione. Nel caso studio – continua Gaia Matilde Ripamonti – emerge come la decisione sia stata presa sulla base di valori condivisi e sia stata legittimata da informazioni tecniche e scientifiche fornite da esperti, comitati tecnici e altre agenzie esterne».