Gaza e Cisgiordania, la riflessione del Senato accademico dell'Ateneo

Su proposta del rettore Roberto Pinton è stata condivisa nella seduta del 23 settembre

Sui gravi avvenimenti della Striscia di Gaza e Cisgiordania il Senato accademico dell’Università di Udine, nella seduta martedì 23 settembre, su proposta del rettore Roberto Pinton, ha condiviso, dopo un ampio dibattito, una articolata riflessione.

«L’Università di Udine si è attivata concretamente – spiega il documento –, con la delibera del Senato del 25 giugno 2024, prevedendo uno stanziamento iniziale fino a 30mila euro, da destinare a borse di studio o altre forme di intervento finalizzate all’accoglienza di studentesse e studenti delle università palestinesi distrutte a causa del conflitto e approvando, per quanto di competenza, la sottoscrizione di accordi bilaterali di collaborazione con università palestinesi, per favorire iniziative comuni dirette al sostegno di attività di ricerca e didattica tramite la redazione di programmi congiunti.

«Di fronte al perdurare dell’azione militare di Israele nella Striscia di Gaza e Cisgiordania, l’Università di Udine – evidenzia il Senato accademico – si unisce agli atenei italiani e internazionali e alle rappresentanze della società civile in tutto il mondo e, da ultimo, a quanto riconosciuto dal Parlamento Europeo con la risoluzione dell’11 settembre 2025, denunciando le gravi violazioni dei diritti umani fondamentali e ribadendo il rilevante ruolo delle università nella società civile, quali luoghi dove si costruisce il sapere e si formano le coscienze.

«Nello Statuto recentemente approvato, l’Università di Udine dichiara di fare propri i principi proclamati dalla Costituzione della Repubblica Italiana e di ispirarsi ai valori universali della cultura della pace, della libertà, del pluralismo e della giustizia per tutte le persone, così come sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e dalla Magna Charta Universitatum.

«L’Ateneo condanna con determinazione ogni atto di violenza e di terrorismo, così come ogni azione contraria al diritto internazionale quali, ad esempio, lo sfollamento forzato, la distruzione indiscriminata di edifici civili, l’impedimento all’accesso degli aiuti umanitari e l’uccisione di migliaia di civili innocenti.

«Contestualmente, l’Ateneo richiama l’assoluta necessità – si legge nel documento – di un immediato cessate il fuoco, dell’apertura di corridoi umanitari sicuri per soccorrere coloro che necessitano di urgenti cure mediche e del rispetto delle Convenzioni di Ginevra, contemporaneamente alla liberazione di tutti gli ostaggi.

«In attuazione dei principi ai quali si è da sempre ispirata, l’Università di Udine – conclude la riflessione – continuerà a impegnarsi per promuovere, in collaborazione con le altre istituzioni accademiche nazionali e internazionali, una posizione condivisa a sostegno della pace e del rispetto del diritto internazionale, invitando tutti gli Atenei ad un’azione congiunta per il tramite della Conferenza dei rettori della università italiane (Crui)». (sg)

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