Go!2025 e università, una giornata tra scienza, cittadinanza europea e pensiero critico
Gli Atenei di Trieste e di Udine hanno ospitato l’edizione goriziana della Bovec summer school internazionale dedicata a lingua, cultura e identità in Europa
Sono 32 gli studenti provenienti da sette atenei dell’area Alpe-Adria (Capodistria, Fiume, Klagenfurt, Lubiana, Osijek, Trieste, Udine) che hanno partecipato alla 31esima edizione della Bovec Summer School.
L’iniziativa, ospitata, il 17 maggio, nelle sedi goriziane delle Università di Trieste e di Udine, è parte integrante del programma GO!2025, capitale europea della cultura. L’evento ha rappresentato un'importante occasione di riflessione sul valore della cittadinanza europea e sulla forza del dialogo accademico transfrontaliero.
La giornata si è aperta nella sede dell’Università di Trieste con un seminario interattivo sulla diplomazia scientifica, guidato da Simone Arnaldi, professore di Sociologia del Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Ateneo giuliano.
Di seguito, al polo di Santa Chiara dell’Università di Udine, si sono svolte attività interattive e un focus group multilingue coordinati dalle professoresse Iris Jammernegg e Renata Kodilja. Ha portato il saluto l’assessora Patrizia Artico, in rappresentanza del Comune di Gorizia e del progetto GO!2025.
«È un onore – ha detto Artico – accogliere giovani studenti che rappresentano il futuro dell’Europa: la vostra presenza qui porta un messaggio concreto di integrazione, pace e inclusione».
I lavori, ispirati alle tecniche del brain writing, hanno messo al centro il ruolo dei giovani come promotori attivi della cittadinanza europea, valorizzando la riflessione condivisa su temi di democrazia, diversità e inclusione.
Durante il plenum gli studenti hanno evidenziato come la conoscenza e l’uso delle lingue siano strumenti fondamentali per favorire la coesione europea. In particolare, nella costruzione di percorsi condivisi tra cittadini di diverse culture, come quelli tra Italia e Slovenia. Hanno inoltre sottolineato l’importanza di valorizzare le identità locali attraverso una comunicazione efficace a livello europeo, puntando su iniziative culturali durature, investimenti a lungo termine e una maggiore integrazione tra popolazione, territorio e paesaggio culturale.
La summer school, dedicata al tema “Nation and narration in Europe: language, culture and identity in the pursuit of europeanisation”, ha offerto un’importante occasione di confronto su identità, lingua e memoria, in un’Europa che affronta sfide complesse, ma anche nuove possibilità di coesione.
«L’evento – Jammernegg e Kodilja – si è confermato come uno spazio privilegiato di scambio interculturale e interdisciplinare, in cui giovani provenienti da diversi contesti accademici hanno potuto elaborare strumenti critici e civili per costruire un futuro europeo più consapevole, inclusivo e democratico».