Convegno del Dipartimento di Medicina dell’Università di Udine

Il welfare per le persone con disabilità, lo stato dell’attuazione della legge di riforma

Sabato 25 ottobre, dalle 8.45, nell’auditorium Sgorlon del polo della formazione

Sullo stato di “Attuazione della riforma sulle persone con disabilità” il Dipartimento di Medicina dell’Università di Udine ha organizzato un convegno che si terrà sabato 25 ottobre. L’incontro si svolgerà, dalle 8.45, nell’auditorium Sgorlon del polo della formazione dell’Ateneo (via Margreth 3, Udine). Porteranno i saluti iniziali: il direttore del dipartimento, Gianluca Tell; il delegato dell’Ateneo per i Servizi di supporto psicologico, Cristiano Crescentini; la presidente dell’Ordine provinciale dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Udine, Anna Maria Bergamin Bracale; il consigliere comunale di Udine, Lorenzo Patti, delegato alla promozione del benessere psicofisico e di stili di vita, e il presidente del Lions club Udine Duomo, Biagio Giaccone.

I contributi

Seguiranno gli interventi. Lorenzo Desinan, professore di Medicina legale del Dipartimento di Medicina dell’Università di Udine, illustrerà “Le ragioni dell’incontro”. Carlo Scorretti, già direttore dell’Istituto di medicina legale dell’Università di Trieste, illustrerà il passaggio “Dalla capacità lavorativa al progetto di vita”. “Dal deficit all’inclusione: una nuova idea di disabilità” sarà invece il tema dell’intervento del coordinatore dell’Unità di psichiatria del Dipartimento di Medicina dell’Ateneo friulano, Marco Colizzi, direttore della Clinica psichiatrica dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale (Asufc). Su “Il progetto di vita e il sistema di welfare locale, sociale e sociosanitario” parlerà Carlo Francescutti, direttore socio sanitario dell’Azienda sanitaria Friuli occidentale di Pordenone. Carlo Giacobini, giornalista, analista, divulgatore, spiegherà “La sperimentazione della nuova valutazione della disabilità: logiche, gestione, criticità e prospettive”. “Le parole per dirlo: le persone al centro” è invece il titolo dell’intervento di Antonella Argo, direttrice dell’Istituto di medicina legale dell’Università di Palermo.

Il contesto

La legge di riforma in materia di disabilità, la 227/2021, e i suoi decreti attuativi, in particolare il Decreto legislativo 62/2024, tracciano importanti cambiamenti al sistema di welfare. Sia in ambito nazionale, ma soprattutto nella realtà regionale e locale modificando l’approccio ai bisogni e alle aspirazioni delle persone in condizione di disabilità.

Il focus

L’incontro vuol essere un tentativo di ragionare sull’attuazione della riforma, esplorando una complessità interdisciplinare non immediatamente riconducibile a soluzioni possibili condivise in base a criteri oggettivi. Sarà anche l’occasione per parlare di diritti universali della persona e, soprattutto, dei diritti delle persone con disabilità come definiti nella dichiarazione delle Nazioni unite del 2006.

I contenuti

«Ragionare sui diritti delle persone disabili – spiega il coordinatore scientifico del convegno, Lorenzo Desinan – impone un necessario momento di maturazione collettiva. Questo per passare da una fase in cui i diritti si concretizzavano soprattutto per persone con forme di disabilità di natura fisica a diritti per persone con qualunque forma di limitazione e di diversità. Ovvero a una fase in cui si delineano forme di intervento nuove, che devono essere costruite e adattate alla realtà.

«Queste nuove forme di intervento – sottolinea Desinan – si basano su due fasi complementari. Non più la semplice fase del riconoscimento di una persona con condizioni di difficoltà dovute essenzialmente alla sua fisicità, che potevano essere in qualche modo valutate misurando l’entità delle sue limitazioni o anche, in modo più esteso, i suoi deficit di funzionamento.

«Oggi – evidenzia Lorenzo Desinan – si tratta anche di valutare la persona nella sua completezza biopsicosociale, per costruire uno spazio apposito in un mondo reale, un mondo che oggi contempla ancora, se non in modo del tutto marginale, degli adattamenti “ragionevoli” per chi non è corrispondente a un modello di normalità, a chi non è abile.

«Quello che le nuove normative tracciano – conclude il professor Desinan – è una strada ardua, ma necessaria per costruire un mondo migliore per tutti e non solo per le persone abili, nel segno dell’equità e della inclusione».

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