Esperti, anche dall’estero, a confronto sull’archeologia del Levante

Indagini archeologiche in Libano, le scoperte dell’Ateneo: mostra e convegno

L’8 e 9 novembre a Palazzo di Toppo Wassermann

Una mostra fotografica e un convegno sulle attività di ricerca storico-archeologica svolte dall’Ateneo friulano nel Libano settentrionale saranno proposti a Udine martedì 8 e mercoledì 9 novembre, a Palazzo di Toppo Wassermann, in via Gemona 92. Una due giorni, aperta agli interessati, che riunirà in presenza o in videocollegamento vari esperti, anche dall’estero. Saranno approfonditi numerosi aspetti dell’area interna del Libano centro settentrionale, una zona fiorente in epoca tardo antica/bizantina, caratterizzata da un ricco paesaggio antico con un denso insediamento umano presente in maniera stabile sin dal III millennio a.C.

A fine giugno la missione italo-libanese diretta da Marco Iamoni, dell’Università di Udine, e da May Haider, dell’Università Libanese, con la partecipazione dell’Institut français du Proche-Orient di Beirut, ha concluso la sesta campagna di indagini archeologiche nel Libano settentrionale. «Grazie al permesso rilasciato dalla Direzione Generale delle Antichità libanesi – spiega Iamoni, docente di Archeologia e Storia dell'arte del Vicino Oriente antico Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale (Dium) – una squadra interdisciplinare formata da esperti italiani e libanesi ha potuto approfondire la comprensione del territorio. Tracce di insediamenti risalenti almeno al V millennio a.C. sono state rinvenute nell’area più interna della regione indagata. È proseguito poi il lavoro di digitalizzazione del patrimonio artistico locale con il rilievo 3D laser del sito monumentale di Qasr Naous/Ain Akrine caratterizzato dal doppio tempio di epoca romana. Saggi di scavo ad Amioun hanno infine confermato l’eccezionale ruolo svolto dalla città libanese fin dall’Età del Bronzo, riportando alla luce imponenti tracce di murature difensive risalenti probabilmente già alla fine del III millennio a.C.».

Il convegno organizzato da Stefano Magnani e Marco Iamoni a Palazzo di Toppo Wassermann sarà inaugurato alle 9.45 di martedì, nella Sala del Consiglio, con i saluti del rettore dell’Università di Udine Roberto Pinton; della direttrice del dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale, Linda Borean; del coordinatore della sezione di ricerca in Archeologia del dipartimento, Daniele Morandi Bonacossi; e di May Haider e Ahmad Rabah, dell’Università Libanese.

Seguirà la visita alla mostra fotografica “Nuove scoperte nella zona di Koura”, ospitata nell’area del Velario.

Nel pomeriggio, tra le 14 e 15.30, l’Aula Pasolini ospiterà vari approfondimenti storici: Luigi Turri, dell’Università di Verona, interverrà su “La costa e l'entroterra nella tarda Età del Bronzo nel Libano settentrionale”; Stefano Magnani, dell’Ateneo friulano, su “Il Libano interno settentrionale in epoca classica”; Patricia Antaki, dell’Università di Balamand (Libano), su “La regione di Koura nel periodo medievale”.

Sempre martedì 8 novembre, tra le 16.30 e le 18, spazio a vari aspetti archeologici. Johnny Samuele Baldi, del Centro nazionale francese per la ricerca scientifica (CNRS - UMR 5133) tratterà il tema “Dal Neolitico al Bronzo Antico nella piana di Koura”; Marco Iamoni approfondirà “La Media e la Tarda Età del Bronzo nella piana di Koura”; Jwana Chahoud, dell’Università Lumière Lione 2, parlerà di “Insediamenti rurali e urbani nella Bekaa Centrale”.

Mercoledì 9 novembre, sempre nell’Aula Pasolini, tra le 9 e le 10.30 saranno proposti tre approfondimenti: May Haider, dell’Università Libanese, interverrà su “L'Età del Ferro nella piana di Koura”; Alia Fares e Thomas Fares, dell’Università di Colonia, presenteranno un’analisi cronologica e funzionale dei templi romani di Qasr Naous; Valentina Vezzoli, dell’Università di Udine, varie considerazioni preliminari su insediamento e cultura materiale di epoca medievale/ottomana nella regione di Koura.

Tra le 11 e le 12.30 la parte conclusiva del convegno: Matteo Cadario e Chiara Bozzi, dell’Ateneo friulano, affronteranno il tema “Qasr Naous - Ain Akrine. Una proposta per la valorizzazione culturale dei templi romani”; Eleonora Maset e Riccardo Valente, sempre dell’Ateneo udinese, parleranno di “Documentazione digitale e modellazione 3D dei templi di Bziza e Qasr Naous”. Infine, Alia Fares, dell’Università di Colonia, proporrà il tema “Archeologia a portata di mano”, con un’analisi dell’importanza del patrimonio culturale come risorsa per la ripresa socio-economica.

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